Quella andata in scena oggi non è stata certamente come le conversazioni precedenti.
Alessio Bizzaglia non ha preso a cuor leggero la decisione di separarsi da Cristiano Gagliarducci e lo stato d’animo del patron rossoblù sembra come sospeso tra l’inevitabile rammarico e la voglia di rilanciare in maniera netta le ambizioni della sua creatura in chiave-Serie D.
“Quella di prendere strade diverse tra noi e Cristiano è stata una decisione mia e di cui mi assumo la piena responsabilità –rivendica Bizzaglia – Siamo stati in riunione fino a tarda ora ed alla fine entrambi abbiamo convenuto che non fosse più opportuno andare avanti.
Questo però non toglie nulla alla stima ed all’affetto che io nutro per lui e che, credo, siano riconosciuti”.
La palla passa dunque ad Andrea Bussi, che conosce perfettamente il materiale umano a sua disposizione per aver collaborato con l’ormai ex tecnico sia nella scorsa che nell’attuale stagione.
Un dettaglio, questo, non di poco conto e che renderà meno traumatico ai calciatori il passaggio di consegne da un allenatore all’altro.
Già domenica scorsa, al termine della sfortunata gara casalinga con l’Audace, il numero uno di via Varrone si era intrattenuto a lungo con la squadra.
“Negli occhi dei ragazzi ho visto tanta rabbia –riflette Bizzaglia– Li percepisco carichi e vogliosi di dimostrare che il futuro è solo nelle nostre mani, come vado ripetendo da tempo.
Io credo nei miei calciatori, in loro ripongo tutta la mia fiducia”.
Nei giorni scorsi si è dibattuto molto sulle parole del direttore generale Pietro Peri, il quale aveva sollecitato maggior sostegno da parte dei tifosi, invocando all’occorrenza critiche costruttive al posto di qualche parola fuori luogo.
“Pietro conosce la città ed io non posso che allinearmi perfettamente al suo discorso inerente le critiche –commenta il patron – Io sono dell’avviso che un tifoso è libero di dire ciò che vuole e di muovere gli appunti che ritiene ed io sono altrettanto libero di accettare o meno certi suggerimenti.
Siatene certi: se avessi la certezza che, operando in un modo piuttosto che nell’altro, condurrei matematicamente il Pomezia alla vittoria, agirei immediatamente.
Ai tifosi però voglio dire una cosa: come chiunque posso commettere degli errori e sicuramente in alcuni casi l’ho fatto, però è sempre accaduto in buona fede.
Vorrei poter essere ricordato come una persona che ha fatto qualcosa di buono per questa città e da parte mia esiste l’incrollabile volontà di portare il Pomezia dove merita di stare”.