Diffamazione a mezzo stampa: questo il reato di cui dovrà rispondere come imputato l’ex sindaco Fabio Fucci, per il quale il giudice ha fissato al 24 settembre la prima udienza del processo che lo vedrà doversi difendere dalle accuse formulate dal sindacato DiCCAP e dal suo rappresentante Michele Gregis.
E’ proprio Gregis a dare la notizia del processo.
“Il 24 settembre 2019 è stata fissata l’udienza del processo che vede Fabio Fucci imputato per il delitto di diffamazione a mezzo stampa ai danni del sindacato DiCCAP e di Michele Gregis. All’epoca infatti rappresentavo i lavoratori della Polizia Locale quale sindacalista territoriale e membro della RSU – spiega Gregis – Essendo parte offesa mi costituirò parte civile per fornire il mio contributo alla ricostruzione dei fatti che hanno riguardato la questione dei dipendenti del Comune di Pomezia, i cui contratti a tempo indeterminato sono stati sottoscritti con anni di ritardo poiché il Comune di Pomezia ha assunto una posizione sbagliata in contrapposizione con il sindacato”.
Quello che il sindacalista contesta è “Una serie di errori politico amministrativi costati anni di patimenti ai lavoratori, circa un milione di Euro alle casse comunali e lo scontro con le parti sociali il cui ruolo sociale è stato mistificato e marginalizzato”.
“Considero un dovere civico – prosegue Gregis – la partecipazione al processo poiché le affermazioni provenienti dal profilo facebook intitolato a Fabio Fucci e riprese sulla stampa, per me diffamatorie, sono state rivolte da un amministratore pubblico ad un rappresentante di un organismo di rilievo costituzionale quale è il sindacato, che chiedeva l’applicazione delle regole, a chi alle regole da amministratore pubblico ha giurato fedeltà. Durante quel confronto, per attività condotte fuori dall’orario di lavoro ed in ambito sindacale, sono stato fatto segno di due provvedimenti disciplinari, di cui uno su segnalazione del Sindaco Fucci ed uno dell’allora Segretario Comunale. Uno dei due provvedimenti scaturì in un richiamo verbale per questioni di mera opportunità essendo stato riconosciuto il mio comportamento aderente a leggi e regolamenti. Il secondo provvedimento su cui tanto insistette il dott. Di Ascenzi e per critiche a lui rivolte, fu annullato dal Giudice del Lavoro”.
Ma il problema, secondo il sindacalista, è anche di natura economica per tutti i cittadini.
“Oggi come allora non mi è comprensibile il motivo per cui il Comune di Pomezia spese tanto denaro pubblico per difendere atti illegittimi – dichiara Gregis – Oggi come allora confido nelle strutture repubblicane che la costituzione ha costruito con ampi bilanciamenti per correggere le derive individuali. Oggi Fabio Fucci da politico di opposizione richiede sui giornali il rafforzamento della sicurezza, ma durante il proprio governo, quando ha potuto scegliere, non ha mai assunto un solo agente della Polizia Locale, preferendo nella programmazione assunzionale impiegati amministrativi, contabili, autisti informatici e quant’altro, lasciando che l’organico della Polizia Locale diminuisse costantemente per effetto di pensionamenti e dimissioni. A Fabio Fucci spetta il diritto di difendersi in aula contro il decreto penale di condanna e ricorrere fino alla cassazione, sul discernimento tra il diritto di espressione e l’uso delittuoso dei media. In questo processo Fabio Fucci si avvale dell’affermato Avv. Leoncilli, noto per essere già stato incaricato di molte cause per conto del Comune di Pomezia. Io sarò assistito dall’Avvocato Mario Pinchera che con il suo studio legale assicura da anni la costituzione di parte civile agli agenti della Polizia Locale vittime di aggressioni”.
La replica dell’ex sindaco non si è fatta attendere.