Li hanno accolti, accuditi, si sono presi cura di loro e li hanno strappati via ai continui maltrattamenti. Ma ora quegli animali, che da tempo vivono nella ‘Sfattoria degli Ultimi‘ a Roma verranno abbattuti. E non sembra esserci modo, almeno per il momento, di un dietrofront. Anzi, la Asl Roma 1, come hanno spiegato dal rifugio, ha notificato l’abbattimento. Quel rischio, quindi, si è concretizzato, nonostante gli animali non facciano parte della categoria DPA e non siano, quindi, ad uso alimentare.
Cosa sta succedendo alla Sfattoria degli Ultimi
La pesta suina dilaga e l’unica soluzione sembrerebbe essere una: abbattere gli animali. E quindi i maiali e i cinghiali, salvati da condizioni disastrose, che vivono nel rifugio della ‘Sfattoria degli Ultimi’ e che, per scelta, non sono destinati a finire sulle nostre tavole. Si tratta di animali sani che hanno il microchip, che sono registrati in Banca Dati Nazionale. E che ora rischiano di essere uccisi.
L’abbattimento
La Asl Roma 1 ha notificato l’abbattimento, ma dal rifugio si dicono pronti a tutto: i legali stanno provvedendo a inviare il ricorso al Tar contro l’ordinanza. Intanto, gli animali e i loro ‘salvatori’ possono contare sul supporto e l’affetto di migliaia di cittadini, che da ogni parte d’Italia si stanno mettendo in moto per aiutare, fare qualcosa affinché l’abbattimento non avvenga. “Serve una barricata” – dice l’animalista Enrico Rizzi, seguito da un coro di decine e decine di voci, tutte unite nella stessa battaglia: gli animali non si toccano.
L’associazione Lav ha chiesto urgentemente l’intervento del Presidente della Regione Lazio Zingaretti e dell’Assessore regionale D’Amato perché ‘strutture come quella della Sfattoria di Roma sono anche realtà preziose che offrono una seconda opportunità ad animali sequestrati, vittime di maltrattamenti o sfruttamento, e che svolgono quindi una funzione sociale e pubblica, oltre che educativa, di grande valore. Realtà che si fanno carico di spese che altrimenti dovrebbero essere sostenute dalle Amministrazioni pubbliche’. La stessa realtà che ora rischia di ‘chiudere i battenti’.
La petizione
La macchina della solidarietà si è messa in moto. Ed è stata anche lanciata una petizione su Change.org. “La Sfattoria Degli Ultimi – si legge – è un rifugio per maiali salvati da condizioni di maltrattamento e cinghiali inurbati che avrebbero potuto creare problemi alla comunità e che pertanto sarebbero stati abbattuti secondo i protocolli vigenti. Sito a Roma, nella campagne a nord della capitale, il rifugio ospita più di cento animali in 5000 metri di giardino e due enormi stalle, in cui sono liberi di scorrazzare”. Gli stessi animali che rischiano di essere abbattuti. In poco tempo il cuore grande dei cittadini non ha certo deluso le aspettative e, al momento, sono state raccolte 42.194 firme. L’obiettivo è uno: arrivare a 50.000, evitare la mattanza. E continuare a supportare il rifugio, che non si è mai tirato indietro e ha salvato tanti animali, dando loro una seconda opportunità di vita.
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