Vedere i cinghiali a Roma, a tutte le ore, anche in pieno giorno, è ormai una strana ‘normalità’. Cinghiali che ‘scorrazzano’ in strada, dal centro alla periferia, che frugano tra i rifiuti vicino ai cassonetti, che ‘passeggiano’ come se nulla fosse nei parchi, vicino alle scuole, nei quartieri residenziali. Cinghiali che presto, come ha promesso il Sindaco Gualtieri, saranno solo un ricordo, qualcosa che appartiene al passato perché il primo cittadino, ai microfoni della trasmissione ‘The Breakfast Club’ su Radio Capital è stato chiaro: ‘Questo sarà l’ultimo anno con i cinghiali a Roma‘.
Una dichiarazione che arriva dopo i diversi casi di peste suina, quel virus che si sta diffondendo e che, fortunatamente, non sembrerebbe rappresentare un pericolo per l’uomo. Tra un’ordinanza e una zona rossa, questa volta per limitare i contagi tra gli ungulati, i punti di vista degli esperti (e dei politici) sono tanti. C’è chi è contro l‘abbattimento, chi, invece, vede in questo l’unica soluzione.
Cinghiali a Roma, Gualtieri: ‘La città per anni è stata sporca’
Ma Gualtieri non ha dubbi: il 2022 sarà l’ultimo anno di Roma con i cinghiali, quelli che ormai vengono fotografati in ogni dove e in più zone. Perché non è certo un evento raro camminare per strada e incappare in quegli animali. E secondo il Sindaco della Capitale il dito va puntato contro la vecchia amministrazione, contro la Raggi e il Movimento 5 Stelle che nulla avrebbe fatto negli anni per mettere un freno a quella diffusione. Anzi, tutto è da ricondurre a una città sporca. Questo, però, come ha spiegato Gualtieri su Radio Capital ‘non è l’unica causa. In realtà, non sono state fatte politiche di contenimento dei cinghiali negli anni scorsi, per esempio’.
Ma la soluzione, ora che la peste suina è arrivata anche a Roma dalla Liguria e dal Piemonte (lì dove si erano registrati i primi casi) sembra essere stata trovata: ‘Collaboriamo con il commissario straordinario scelto dal Governo – ha spiegato Gualtieri – abbiamo disposto le zone rosse e recintato i cassonetti’. Con una certezza: ‘La peste suina diminuirà il numero dei cinghiali, poi ci saranno gli abbattimenti’.
Diaco: ‘L’abbattimento indiscriminato va scongiurato’
Di parere diverso Daniele Diaco, il vicepresidente della Commissione Ambiente, che si dice contrario all’abbattimento indiscriminato dei cinghiali, che per lui va assolutamente scongiurato.
“Il problema della peste suina va affrontato con la giusta attenzione e con le dovute precauzioni. Tuttavia, il rischio che questo fenomeno possa giustificare l’abbattimento indiscriminato dei cinghiali è molto alto e va scongiurato. Del resto, il precedente della Liguria, dove la peste suina è presente già dallo scorso novembre senza che a ciò conseguisse la zona rossa o gli abbattimenti generalizzati, è un chiaro esempio di come una prassi così violenta come quella adottata dall’Amministrazione Gualtieri sia tutt’altro che necessaria” – ha spiegato in una nota.
Il suo auspicio è che Gualtieri ascolti le associazioni animaliste e inizi a “valutare forme di contenimento più etiche e meno brutali nei casi in cui non sussista un reale pericolo infettivo. Non è con gli abbattimenti continui che risolveremo il fenomeno degli ungulati, ma solo adottando efficaci forme di contenimento rispettose del loro benessere e della loro incolumità. Dal canto mio, nella giornata di oggi ho effettuato una richiesta di accesso agli atti presso le Asl competenti per far luce sulla questione attuale”.
Ma se da una parte c’è chi considera violenta la ‘prassi’ scelta dall’amministrazione capitolina, dall’altra Gualtieri non sembrerebbe avere dubbi. E ha assicurato che tra qualche mese a Roma non ci saranno più cinghiali.