Home » Ultime Notizie » Paura a Roma: due giovani fratelli inseguiti, picchiati e rapinati dal branco

Paura a Roma: due giovani fratelli inseguiti, picchiati e rapinati dal branco

Pubblicato il
Rapina Tuscolano

Si trovava nei pressi di una sala giochi quando, per motivi ancora tutti da verificare, lui e suo fratello sono stati aggrediti da un gruppo di almeno 5 coetanei. Un’aggressione violenta con le vittime che hanno tentato in tutti i modi di fuggire in direzione diverse. Invano perché i ‘bulletti’ li hanno raggiunti, hanno picchiato e derubato del telefono uno di loro. Questo accadeva l’ottobre scorso nel quartiere Tuscolano, dove una pattuglia della Sezione Volanti era intervenuta per aiutare il ragazzo, che nel frattempo si era rifugiato in un locale.

Leggi anche: Latina, botte tra adolescenti in pieno centro tra cori di incitamento: «Dagliene una fatta bene» (VIDEO)

Il racconto della vittima

Il giovane ha raccontato ai poliziotti che lui e il fratello erano stati aggrediti, poco prima nei pressi di una sala giochi, da almeno 5 coetanei, poi lui è stato picchiato e derubato del telefono. La vittima ha così deciso di presentare una una denuncia negli uffici del commissariato Tuscolano, molto ben dettagliata, grazie alla quale gli investigatori hanno così individuato uno degli aggressori, ovvero un 22enne. Gli agenti sono partiti da quest’elemento per portare avanti le indagini in stretta collaborazione con la Procura di Roma e sono riusciti a dare un nome agli altri due ragazzi del branco, rispettivamente di 20 e 19 anni, sospettati di aver partecipato a quella violenta aggressione, sfociata poi in rapina. 

Identificati 3 aggressori

La Procura ha quindi chiesto e ottenuto dal Giudice per le Indagini  Preliminari del Tribunale di Roma l’emissione di una misura cautelare a carico dei 3. Nel dettaglio, per uno degli indagati, – il 22enne – è stata disposta la misura degli arresti domiciliari con annesso controllo elettronico (c.d. braccialetto) mentre gli altri 2 dovranno presentarsi quotidianamente in un Ufficio di polizia. Ma non finisce qui. Nell’ordinanza, il GIP ha imposto agli indagati il divieto di avvicinamento alla persona offesa. Ora le indagini proseguono per identificare tutti gli altri ‘partecipanti’ a quell’aggressione. 

 

 

 

 

 

Impostazioni privacy