Un pastore evangelico, di 50 anni, ha abusato per anni di due delle sue tre figlie. Dieci anni di violenze, abusi e orrori vissuti quasi con cadenza giornaliera dalle vittime minorenni. Una storia agghiacciante, considerato inoltre anche il coinvolgimento di terzi, assolutamente consapevoli di ciò che accadeva. Gli orrori si sono succeduti con regolarità in un arco temporale che va dal 2009 al 2019. Di ciò ne erano a conoscenza anche i parenti, a cominciare proprio dalla moglie del pastore.
La storia agghiacciante: 10 anni di abusi alle figlie
Ora, è arrivata la sentenza definitiva a sei anni di carcere, con l’accusa di abuso nei confronti delle sue due figlie. È questa la sentenza che proviene direttamente dal gup del tribunale di Cassino, emessa a seguito di un’udienza con rito abbreviato. Le lunghe indagini sulla terrificante vicenda, si erano concluse già l’anno scorso, con l’arresto e l’estradizione dell’uomo. Il 50enne, poi, per sfuggire alla giustizia, da Ponza si era diretto nei dintorni di Edimburgo, Scozia.
Leggi anche: Latina. Abusi sessuali sulla figlia e botte alla moglie: arrestato 55enne
Il coraggio della denuncia e la fuga in Scozia
I soprusi e le violenze da parte del 50enne sono andate avanti per anni, finché poi una delle figlie, raggiunta la maggiore età, aveva deciso di sporgere denuncia e liberarsi da quell’inferno. La polizia scozzese in collaborazione con lo Scip (il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia), lo aveva raggiunto, arrestandolo e fermando definitivamente la sua latitanza. Poi, trasferito a Roma, era stato rinchiuso nel carcere di Rebibbia.
Il processo e la sentenza definitiva a sei anni
In merito al processo, la Procura di Cassino gli contestava i reati di violenza sessuale aggravata (dal vincolo genitoriale) e anche quelli di maltrattamenti in famiglia. Nei suoi confronti il pm, aveva chiesto una condanna ad otto anni di reclusione. Le modalità “esecutive e le circostanze dei fatti-reato sono indicativi di una negativa personalità dell’indagato, del tutto privo di autocontrollo e freni inibitori in ordine ai suoi impulsi sessuali e aggressivi”, ha dichiarato il gip. Nell’esposto la figlia, che ha avuto il coraggio di denunciarlo grazie anche al supporto di una psicologa, ha affermato che “fin da quando aveva 5/6 anni obbligava lei e le sorelle a fare il riposino pomeridiano con lui, durante il quale, in assenza della madre”, le abusava.