Ostia. Il Campidoglio ha optato per una nuova strategia al fine di superare il caos nella gestione del mare a Ostia: di fianco al Pua – il nuovo piano di utilizzazione degli arenili redatto dall’assessore Maurizio Veloccia per ridurre in futuro le metrature dei lidi in concessione – la giunta Gualtieri ha deciso anche altro: e cioè, una stretta definitiva contro i gestori che in questi anni hanno allargato il perimetro dei loro impianti, collocando al loro interno strutture non autorizzate.
Stretta definitiva sull’abusivismo per gli stabilimenti di Ostia
A scopo di esempio, si pensi ai tanti manufatti utilizzati come chioschi bar o spogliatoi, pedane per ospitare ristoranti o sale da ballo. Una situazione di cui tutti sono consapevoli: sul litorale capitolino il problema dell’abusivismo è annoso. In piedi, all’attuale, ci sarebbero almeno 200 contenziosi tra l’amministrazione e gli operatori, come riporta anche il Messaggero.
Controlli ultimati entro fine settembre
A seguito del congelamento del bando voluto dall’ex sindaca Virginia Raggi per mettere a gara 46 concessioni balneari, il presidente del X Municipio, Mario Falconi, aveva promesso una serie di verifiche per individuare possibili “superefazioni”, un termine tecnico che sta ad indicare semplicemente gli ampliamenti abusivi degli stabilimenti.
Ora, però, i controlli sono finalmente partiti, ma i lidi setacciati sono ancora pochi. Il minisindaco è convinto, ad ogni modo, che le verifiche saranno terminate entro settembre, cioè prima della fine della stagione balneare.
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L’ultimatum del Comune
Il modello che si vorrebbe applicare ad Ostia è molto simile a quello già impiegato per Fiumicino, e che ha avuto risultati evidenti, spingendo i gestori a sanare i loro abusi. Dunque, tra fine settembre e inizio ottobre vigili e tecnici comunali presenteranno ai titolari degli stabilimenti i verbali con gli abusi scoperti e le sanzioni. Poi, ai gestori verrà richiesto di smontare ogni struttura abusiva ”accollandosi” anche i costi di queste operazioni. In caso contrario, la manovra è semplice: scatta il ritiro della concessione.
Riduzione delle concessioni con il nuovo Pua
Questa, almeno, è la speranza progettuale del Comune, anche se è facile immaginare che le imprese risponderanno con una nuova serie di ricorsi per evitare l’arrivo delle gru. Oltre a ciò, infine, si aggiunge anche la preoccupazione, tra i balneari, per il prossimo Pua che già prevede una riduzione sia delle concessioni (da 71 potrebbero scendere anche a 25) sia dell’estensione attuale degli stabilimenti.