Ostia. Una vera e propria galleria d’arte, con tanto di teche in legno e vetro. All’interno c’era di tutto: reperti storici, archeologici, di origine antichissima, come strumenti, utensili, monete ma anche fossili. Alcuni di questi elementi archeologici risalgono addirittura al periodo cretaceo – quando c’erano i dinosauri, per intenderci meglio.
Una galleria d’arte ”occulta” ad Ostia
Una galleria d’arte sì, ma a pagamento: perché la collezioni privata veniva sponsorizzata in ogni modo, nel tentativo di attirare i facoltosi interessati al mondo dell’antiquariato e rimediare del denaro. Tutto è durato finché la Guardia di Finanza non ha fatto irruzione nell’edificio.
L’operazione della Guardia di Finanza
Nelle ultime ore, infatti, i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno scoperto e sequestrato una collezione privata di oltre 7.000 beni di interesse storico/archeologico, proposti per la vendita a facoltosi acquirenti in cerca di possibili investimenti, tramite un catalogo fotografico.
Leggi anche: Ostia Antica, Parco Archeologico diventa “patrimonio europeo”.
Fossili, anfore, vasellame, armi…
Le Fiamme Gialle della Compagnia di Colleferro hanno rinvenuto, nel corso della perquisizione eseguita presso un’abitazione situata a Lido di Ostia, una vera e propria galleria d’arte in cui erano esposti in apposite teche in legno e vetro – catalogati accuratamente – fossili, anfore, vasellame e statue in terracotta e ceramica, armi, oggetti sacrali, ornamenti in oro, argento, bronzo, avorio ed osso, strumenti medico-chirurgici ed oltre 4.000 monete in oro, argento e bronzo.
Dal cretaceo al XIX secolo
I reperti ritrovati sono stati affidati alla custodia al Museo Archeologico Comunale di Colleferro. Come anticipato, coprono un arco temporale lunghissimo: alcuni sono databili a partire dal periodo cretaceo per quanto riguarda i fossili, mentre gli altri sono risalenti al periodo compreso tra il IX secolo A.C. ed il XIX secolo d.C..
La denuncia per riciclaggio e violazione del patrimonio
L’operazione si è conclusa con la denuncia di un soggetto alla Procura della Repubblica di Velletri per riciclaggio e violazione alle norme a tutela del patrimonio storico/archeologico. Il provvedimento è stato adottato allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e, in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza.