L’odore acre, l’acqua sporca e maleodorante che fuoriusciva dai pozzetti in strada. E i residenti stanchi ed esasperati perché ogni giorno, appena aprivano le finestre, quella puzza entrava in casa. Ma la ‘colpa’ era di una ristoratrice, una donna di 38 anni, che in un’area di parcheggio a Ostia aveva realizzato un impianto di collegamento per scaricare, in modo del tutto illecito, le acque reflue. Che derivavano dalla propria attività di ristorazione. Acque che andavano a finire nei pozzetti destinati alla raccolta dell’acqua piovana.
Le segnalazioni dei residenti
Le indagini degli agenti del X Gruppo Mare della Polizia Locale, diretti dal Dott. Stefano Donati, sono partite dopo alcune segnalazioni dei residenti, che avevano avevano notato un’anomala fuoriuscita di acqua sporca e maleodorante dai pozzetti posti su strada, in prossimità delle loro abitazioni. I caschi bianchi, quindi, hanno avviato le verifiche, che hanno portato ad accertare l’abuso compiuto dal gestore di un ristorante della zona.
Cosa aveva creato
La ristoratrice, attraverso la creazione di un sistema di tubazione, scaricava illegalmente le acque reflue industriali, derivanti dalla sua attività, nei pozzetti a diretta dispersione nel suolo. E di fatto provocava uno spargimento di materiale, con i potenziali rischi di inquinamento del suolo e delle falde acquifere sottostanti.
La denuncia
Dopo le indagini e le analisi dell’Arpa Lazio, effettuate sui campioni prelevati sia nei pozzetti sia nei sistemi di scarico per determinare la presenza di agenti altamente inquinanti, è scattata la denuncia per la donna, la titolare di 38 anni del ristorante che ora dovrà rispondere di gravi reati ambientali. Per evitare la reiterazione dell’illecito, gli agenti hanno sequestrato l’area di pertinenza del locale. Ma gli accertamenti su altre eventuali irregolarità sono ancora in corso.