Ostia. Un arresto in flagranza di reato, quello andato in scena nelle ultime ore da parte della Polizia di Stato del X Distretto Lido di Roma: maltrattamenti in famiglia, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale, sono questi i capi di accusa contestati ad un 59enne dopo il fermo da parte delle autorità. Le segnalazioni al NUE 112, sono arrivate nel tardo pomeriggio di ieri. La chiamata parlava di “lite in famiglia”. Subito dopo, la pattuglia del Distretto Lido, in brevissimo tempo, ha raggiunto il posto segnalato dalla segnalazione, e sul posto ha ascoltato il racconto di una donna di 79 anni.
Sequestra il padre 89enne e lo richiude dentro casa
La stessa era preoccupata per la salute del marito 87enne in quanto il loro figlio, due giorni prima, lo aveva prelevato da un ospedale e lo teneva segregato in casa. L’anziana, successivamente, ha raccontato che da anni lei ed il marito subivano le angherie del figlio. Proprio per timore di un’escalation si era rifugiata a casa di un altro familiare qualche tempo prima. Poi, durante le ricerche, arriva il colpo di scena. I poliziotti, prima ancora di arrivare nell’appartamento dove doveva essere l’anziano, hanno incontrato il 59enne che, fin da subito, ha cercato di aggredire la mamma e gli altri familiari prima verbalmente e poi fisicamente.
Roma, lite violenta a colpi di sprangate per una sigaretta: arrestato 43enne
Aggrediti anche gli agenti
Gli agenti hanno impedito all’uomo di raggiungere la donna, ma il soggetto si è opposto con una certa ferocia, colpendoli con dei calci. Dopo alcuni secondi, seppur con molta difficoltà, l’uomo è stato fermato. L’anziano è stato affidato alle cure dei familiari. In sede di denuncia, poi, la mamma ha confermato il comportamento violento del figlio il più delle volte finalizzato ad ottenere del denaro. Dopo gli atti di rito, il 59enne è stato arrestato perché gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale e, come disposto dalla Procura della Repubblica, è stato accompagnato in carcere per la successiva convalida a seguito della quale, il Giudice per le Indagini Preliminari, ha disposto per l’uomo la misura della custodia cautelare in carcere.