Momenti di terrore questa mattina in spiaggia a
Ostia, sul lungomare Amerigo Vespucci, a poca distanza dallo stabilimento balneare
Il Gabbiano, dove un pitbull ha aggredito, ferendola gravemente, una cucciolona di poco più di due anni di razza
Staffordshire bull terrier. A raccontare l’accaduto è
Paolo, il proprietario del cane.
“Come tutte le mattine suono andato sul lungomare a correre, portandomi i miei due cani, due femmine Staffy, madre e e figlia. Entrambe erano legate, come di consueto”.
L’aggressione
“Ad un tratto – spiega Paolo – ho visto arrivare di corsa un pitbull libero. Dietro di lui una coppia di stranieri. Inizialmente non mi sono preoccupato, pensavo volesse giocare. Ma i due hanno iniziato a gridare, dicendomi di stare attento al cane. Repentinamente il pitbull, che nel frattempo ci aveva raggiunto, ha aggredito e azzannato Nebula, la più piccola delle mie Staffy. Tutto si è svolto con rapidità, non ho fatto in tempo a reagire e a togliere il mio cane dalla bocca del pitbull, che non mollava la presa”.
Paolo ha iniziato a urlare disperato, mentre la coppia di stranieri, presumibilmente dell’est Europa, urlava a sua volta, senza però riuscire a staccare il proprio cane, che aveva azzannato Nebula alle zampe e alla testa.
L’attacco di mamma Mistica
Per fortuna l’istinto materno di Mistica, la mamma di Nebula, è entrato in azione. Vedendo la figlia in pericolo, Mistica si è buttata nella mischia e ha morso il pitbull, colpendolo alla gola. Solo così il cane ha mollato la presa dalla sua preda, che è stata salvata da morte certa.
Ma a quel punto stava per iniziare la lotta tra i due cani, fermata solo grazie alle urla di Paolo e dei due stranieri. “Mistica si è bloccata subito, è un cane buonissimo. Ha reagito quando ha visto Nebula in quello stato. E devo dire meno male. Altrimenti il mio cane sarebbe morto, perché il pitbull non voleva saperne di mollarla, nonostante i nostri sforzi”.
La corsa dal veterinario
Nebula, ricoperta di sangue, viene portata immediatamente dal veterinario, chiamato mentre Paolo era ancora sul posto dell’aggressione. “Quando ero sul lungomare ho fatto due telefonate: al 112 e al veterinario. I carabinieri mi hanno detto che sarebbero arrivati, chiedendomi di aspettarli qui. Ma ho risposto che dovevo portare il cane dal dottore, non potevo certo farlo morire dissanguato. Ho comunque detto che avrei richiamato in seguito per fornire tutte le informazioni e per sapere se avevano rintracciato il cane e i padroni. La seconda chiamata è stata appunto al veterinario che, pur essendo domenica, mi ha fatto andare allo studio e ha operato immediatamente Nebula, salvandola”.
Nebula ha una ferita grande sulla testa, vari tagli sulle zampe e ha perso parecchio sangue. L’intervento è costato circa 400 euro e Paolo dovrà tornare giovedì per il primo controllo. Fino a quel momento il cane dovrà stare a riposo per riprendersi. “E’ stato un grandissimo spavento, ma l’importante è che si sia salvata”.
Pitbull pericoloso sempre libero
Dopo l’intervento, Paolo è tornato sul luogo dell’aggressione. “La coppia proprietaria del pitbull vive in una baracca, vicino a uno stabilimento abbandonato qui sul lungomare Amerigo Vespucci. Non voglio fare polemica, ma non mi sembra giusto che, pur sapendo che il cane è pericoloso, lo tengano sempre libero. Loro stessi mi hanno urlato ‘è cattivo, è cattivo’. Ma se lo sapete, perché lo lasciate sciolto? Anche i miei sono cani grandi, dei molossi, ma sono buoni. E nonostante questo vanno sempre in giro legati”.
Paolo fa anche un’altra importante riflessione. “Se Nebula fosse stata da sola, senza Mistica, sarebbe morta. Cosa sarebbe successo se, al posto loro ci fosse stato un Chihuahua, ma anche un cane di media taglia, come un beagle? Sicuramente avrebbe fatto una brutta fine. Ma poteva succedere la stessa cosa a un bambino…”
La denuncia
“Domani – aggiunge Paolo – farò la denuncia ai carabinieri. Oggi i militari sono andati sul posto, ma io, come detto, sono andato dal veterinario: era più importante curare il cane. Spiegherò quanto successo, sperando che si metta fine a situazioni del genere, perché sono davvero pericolose”. Paolo non punta a un rimborso di quanto speso, sa che non riuscirà a ottenere nulla su questo fronte. Quello che chiede è che non ci sia più un “proiettile vagante” libero per le strade di Ostia. “Si tratta di un’arma impropria in mano a persone che non la sanno usare”, precisa. “Purtroppo quel cane è feroce, non per colpa sua, ma a causa di chi non lo ha saputo gestire. E che continua a non saperlo tenere, lasciandolo libero”.