E’ allucinante quanto racconta Emanuel, padre di una bimba di 10 anni. Nel pomeriggio del 24 agosto, intorno alle ore 16:00 si trovava al mare a Ostia, nello stabilimento Village insieme a una coppia di amici italiani proventi dalla Germania dove vivono per lavoro. La ragazzina era in acqua con la figlia dei due amici, una bimba di 9 anni: le due amichette stavano giocando “a bordo” di un fenicottero di gomma quando si sono avvicinate 3 donne che hanno accerchiato le bambine, hanno afferrato il fenicottero e lo hanno trascinato verso la spiaggia libera dove in precedenza c’era lo stabilimento Faber. Le bimbe, spaventate, hanno iniziato a urlare. Le tre donne, di chiara etnia rom, cercavano di tranquillizzare le ragazzine sostenendo di volerle portare vicino agli scogli perché si sarebbero divertite di più, nonostante le piccole continuassero a urlare di voler restare dove erano.
Allertati dalle grida, i familiari delle bambine si sono tuffati in acqua e hanno rincorso le tre donne, liberando nel contempo le proprie figlie. Emanuel è riuscito a fermare una delle tre, chiedendole cosa volesse e intimandole di lasciare immediatamente la propria figlia e la sua amica. “Scusa, scusa, non lo facciamo più”, ha risposto la donna che, come le altre due, era entrata in acqua in biancheria intima e non in costume. Tutto è avvenuto alla presenza di numerosi testimoni.
“Il mio errore – racconta Emanuel – è stato quello di non chiamare immediatamente le forze dell’ordine, ma ero sconvolto. Sono comunque poi andato a denunciare l’accaduto ai carabinieri, affinché siano allertati rispetto a quanto succede in spiaggia e nel circondario. Infatti la sera prima, sempre nella stessa zona, qualcuno ha rotto i vetri delle auto e rubato delle mountain bike. Casualmente questi fatti accendono da quando sono arrivati tre camper di persone che, almeno apparentemente, sembrano essere rom. Ma se possiamo anche “soprassedere” su un finestrino rotto, di certo non si può tacere sul tentativo di rapimento di due ragazzine”.