Ostia. I medici mancano in tutta Italia, ma a Ostia il problema è ancora più forte ed evidente: e proprio a causa della mancanza spossante del personale sanitario e medico, la Asl continua inevitabilmente a tagliare i posti letto per i ricoveri in ospedale, e proprio in nosocomio Grassi è quello ad essere, ancora una volta, penalizzato. A partire dal 1 Novembreil reparto di Medicina generale, il più importante senza dubbio, perderà altri sei posti letto per pazienti provenienti anche dal pronto soccorso, incluso malati con il Covid. Il dato è riportato anche da la Repubblica. Al momento, lo ricordiamo, il reparto rimane con soli 33 posti letto per ricoveri, inevitabilmente troppo pochi per un ospedale che serve un bacino di 500mila persone. Certo, con questi numeri, i tagli sono impressionanti, e questo vale per tutti i reparti. Nel suddetto reparto di Medicina Generale, per tirarlo nuovamente in ballo, negli ultimi mesi sono stati tolti almeno 18 posti letto. All’inizio del mese di settembre, i posti letto erano 56, per intenderci.
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Mancano i medici, e anche i posti letto: tagli sconsiderati
La denuncia arriva direttamente dal sindacato Uil Fpl aziendale e dal capogruppo di Fratelli d’Italia in Municipio Giuseppe Conforzi, il quale è stato per per 30 anni dirigente del reparto di Radiologia dell’ospedale. Sulla questione ha detto: “Con la chiusura di 10 posti letto la nostra azienda paga anni di denunce inascoltate sulle carenze di personale in una Asl che è al servizio di una area vastissima della realtà romana – spiega in una nota la Uil Fpl – ma come troppo spesso accade alla fine sono i cittadini e la loro salute a dover essere penalizzati”. Ma non è tutto, perché la conferma dell’estenuante mancanza del personale medico, arriva anche dalla lettera scritta dai dirigenti del reparto di medicina del Grassi ai direttori della Asl Roma 3, che dicono: “La proposta di riorganizzazione della Uoc medicina (ovvero il taglio dei posti letto, ndr) è motivata dalla grave carenza di personale medico e si auspica che abbia carattere di temporaneità considerato che allo stato attuale non si sono intraviste soluzioni alternative, nell’ottica di garantire sempre il livello ottimale di sicurezza nelle cure”. Certamente, il caso andrà in Municipio e diventerà una battaglia politica.