I pusher in servizio al clan Spada sul territorio di Ostia si sono dimostrati organizzatissimi. Per evitare di incorrere in controlli delle forze dell’ordine avevano escogitato il riconoscimento facciale. Grazie a quest’ultimo metodo gli spacciatori evitavano di aprire la porta se non si trovavano di fronte a ‘colleghi’. Ma questo nuovo modo di eludere controlli non ha ingannato gli uomini della Guardia di Finanza che hanno messo a segno un blitz grazie al quale hanno arrestato 3 persone.
Il riconoscimento facciale per non incorrere in controlli delle forze dell’ordine
Il programma di riconoscimento facciale consiste nello scannerizzare il volto di colui o coloro che citofonano e l’immagine rimbalza sul cellulare del pusher che si trova all’interno che si rende conto di chi si trova di fronte. Grazie a questo metodo aveva realizzato un vero e proprio archivio con foto e nomi dei clienti che consentono agli spacciatori di non aprire o comunque di disfarsi della droga in caso in cui dall’altra parte ci fossero le forze dell’ordine.
Il blitz degli uomini della Finanza e l’arresto di 3 pusher
Ma le Fiamme Gialle hanno ricostruito il modus operandi e si sono presentati fuori al palazzo di via Fasan, nella cittadina del litorale romano, in veste da fattorini. Per evitare di incappare in ostacoli hanno bussato al vicino di casa del gruppo di spacciatori che ha aperto e una volta dentro hanno realizzato il blitz che ha incastrato i 3 e non solo. Una volta nell’appartamento si sono potuti rendere conto di come operavano. Avevano allestito un impianto di videosorveglianza che controllava la zona, uno dei quelli classici. Ma allo spioncino, invece, avevano installato una telecamera sofisticata che consentiva loro di identificare clienti e colleghi. Grazie a questo metodo ora gli investigatori sono entrati in possesso di un archivio nel quale sono indicati pusher e assuntori. Un lungo elenco sul quale potranno svolgere ulteriori indagini.
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