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Ostia e Fiumicino, i presidi contro la ripresa della scuola in presenza: ‘Serve un rinvio, istituti non pronti alla riapertura’

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Scuola, bambini costretti a cantare inno Roma
 
Scuole non pronte alla riapertura in presenza. Su questo i presidi del Decimo Municipio e del Comune di Fiumicino sono tutti d’accordo e contestano la data fissata dalla Regione Lazio – il 14 Settembre – per il suono della prima campanella. Per questo hanno scritto una lettera al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e all’assessore alla scuola Claudio Di Berardino, con la quale chiedono di ritardare la riapertura di 10 giorni, quindi al 24 settembre, a causa delle mancanze strutturali e di personale docente negli istituti. Si tratterebbe di una scelta logica, anche perché così non si andrebbe a interrompere le lezioni con una pausa dopo pochi giorni dall’inizio a causa del referendum

Mancano banchi monoposto, ma sono insufficienti anche gli insegnanti

La lettera mette in evidenza la carenza di banchi monoposto in quasi tutte le scuole, così come si punta il dito sulla carenza di insegnanti: mancano infatti la metà dei posti da assegnare ai supplenti, così come non c’è traccia degli insegnanti in più promessi dal Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina per ovviare ai problemi dovuti all’emergenza Covid e quindi alle classi sdoppiate.

Parla un’insegnante dell’I.I.S. Paolo Baffi di Fiumicino

“L’anno scorso nella mia scuola si arrivò a negare due casi evidenti di Covid portati da due studenti provenienti da Bergamo – racconta un’insegnante che vuole restare anonima per paura di ripercussioni – La preside preferì negare quando invece i ragazzi lo sapevano tutti, e la cosa fu confermata dai test. Quest’anno credo che le cose possano anche peggiorare, perché durante l’estate i controlli non ci sono stati, si è andati tranquillamente all’estero – io per prima – e si è rientrati senza problemi. Non ci sono tutte quelle precauzioni necessarie per affrontare l’emergenza: la mia scuola non ha i soldi per sistemare i muri, figuriamoci se li ha per acquistare i banchi adeguati. C’è poi da valutare un’altro aspetto. Nella nostra scuola ci sono parecchi ragazzi difficili da gestire, diciamo “indisciplinati”: come li tieni dentro le classi, fermi e con la mascherina, senza fiondarsi come al solito al bar? Io la vedo molto difficile. Credo che sia davvero molto rischioso, almeno nella nostra scuola, riprendere senza le dovute cautele”.

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