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Ostia, confezionavano droga in casa: arrestati un 20enne e due Casamonica

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Hanno deciso di seguire un ragazzo che aveva appena ceduto della droga e così sono risaliti al fornitore. Sono stati gli agenti del X Distretto Lido ad arrestare un ragazzo romano di 20 anni che aveva in casa 350 grammi di hashish, più di 7 mila euro in contanti, un bilancino elettronico di precisione e svariato materiale per il confezionamento delle singole dosi. Gli investigatori sono giunti all’appartamento del 20enne seguendo un minorenne che aveva appena ceduto 2 pezzi di “fumo”.

Il giudice ha convalidato l’arresto del 20enne

Alle indagini hanno concorso gli agenti del X° Gruppo della Polizia Locale Roma Capitale. Il 20enne è stato arrestato perché gravemente indiziato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Per lui la Procura ha chiesto ed ottenuto dal GIP la convalida dell’operato della Polizia di Stato. La posizione del minorenne è invece al vaglio della Magistratura specializzata.

Perquisizioni in due case popolari: arrestati un 28enne e una 29enne 

In via Salvatore Lorizzo, in uno dei blocchi di edilizia popolare, gli agenti del commissariato Spinaceto, al termine di una certosina indagine di PG, hanno perquisito gli appartamenti in uso ad un 28enne e ad una 29enne, attenzionati perché appartenenti al Clan dei Casamonica. Nel primo caso sono stati trovati alcuni grammi di crack  e hashish, della mannite -sostanza comunemente usata per tagliare la droga – ed altro materiale idoneo alla preparazione delle singole dosi; nel secondo appartamento è stato trovato dell’hashish e più di 500 euro.

Il cane antidroga Faro ha aiutato la Polizia a trovare la droga

Determinante la collaborazione del cane anti-droga Faro che ha aiutato gli investigatori a rinvenire lo stupefacente. I 2 sono stati arrestati e condotti nelle aule di piazzale Clodio per l’udienza di convalida dove il giudice per le indagini preliminari ha confermato l’operato della PG, pronunciandosi con la convalida dell’arresto. Gli indagati sono da ritenersi, comunque, presunti innocenti fino a sentenza irrevocabile di condanna.

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