Che si trattasse di mafia lo sapevano tutti, ma adesso c’è la conferma della Cassazione: il Clan Spada è stato riconosciuto come associazione a delinquere di stampo mafioso. A stabilirlo questo pomeriggio i giudici della prima sezione penale della Suprema Corte al termine del maxi processo che vedeva imputati gli appartenenti al clan che da anni aveva in pugno Ostia e gran parte del suo entroterra. E’ stata quindi accolta la richiesta del sostituto procuratore generale Luigi Birritteri.
E’ anche stato disposto un nuovo processo d’Appello per l’omicidio di Giovanni Galleoni detto ‘Baficchio’ e di Francesco Antonini detto ‘Sorcanera’, entrambi facenti parte di un clan rivale a quello degli Spada, avvenuto il 22 novembre del 2011 nel centro di Ostia, per gli imputati Roberto Spada, Ottavio Spada, detto Marco, e Carmine Spada.
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La testata di Roberto Spada a Daniele Piervincenzi
Roberto Spada era già stato condannato in via definitiva a sei anni per aver dato una testata al giornalista Daniele Piervincenzi durante un’inchiesta, a Ostia, davanti la Femus Boxe, la palestra da lui occupata e dove insegnava la boxe a diversi ragazzi del quartiere. Le domande del giornalista avevano fatto innervosire Spada, che, invece di rispondere, aveva rotto il setto nasale a Piervincenzi con una testata. Per quanto riguarda gli altri imputati, i loro ricorsi sono stati rigettati o dichiarati inammissibili confermando sostanzialmente le pene inflitte.
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La sentenza della Cassazione
Il maxi processo che si è concluso oggi nasce dall’indagine della Dda di Roma, coordinata dai magistrati Michele Prestipino, Ilaria Calò e Mario Palazzi, che aveva portato, il 25 gennaio del 2018, all’operazione ”Eclissi”, che si era conclusa con gli arresti effettuati dai carabinieri e dagli agenti della squadra mobile. A seguito degli arresti gli imputati furto processati il 12 gennaio del 2021 dai giudici della Prima Corte d’Assise d’Appello di Roma che avevano confermato l’associazione per delinquere di stampo mafioso. Per i 17 imputati furono emesse condanne per oltre 150 anni di carcere: tra queste, l’ergastolo per Roberto Spada e per Ottavio Spada, detto Marco, mentre per Carmine Spada la condanna era stata ridotta dall’ergastolo a 17 anni. Adesso la Cassazione conferma quanto stabilito dalla Prima Corte d’Assise d’Appello, ribadendo l’associazione mafiosa.