Era diventato “famoso” in zona perché si poteva accedere e consumare al banco, contrariamente a quanto imposto dal decreto vigente, senza mostrare il Green Pass. A Ostia, quindi, tutti i contestatori del certificato verde e del vaccino si ritrovavano lì, in Piazzale della Posta, al Bar Sandrino’s, dove erano sicuri che non c’era bisogno di “inutili” documenti.
Ostia, chiuso bar “no Green Pass”
Ma oggi gli agenti del X Distretto Lido, su ordine del Questore di Roma, sono andati nel locale e hanno disposto la chiusura dell’esercizio per 7 giorni. Il locale, dopo accertamenti, era infatti diventato “luogo di eventi atti a minare l’ordine e la sicurezza pubblica”, proponendo inoltre la sospensione della licenza, dopo che in passato il titolare era stato già sanzionato per ben 4 volte a causa del mancato rispetto delle prescrizioni anti Covid. Le sanzioni ricevute erano due per mancanza del Green Pass personale, una per non aver controllato il certificato ai clienti e l’ultima per non aver apposto correttamente il cartello con il numero di clienti massimo consentito nel bar.
Il provvedimento è scaturito in seguito ad alcuni accertamenti relativi ad una manifestazione non autorizzata avvenuta il 10 febbraio scorso, nella parte antistante al bar, da parte di numerosi attivisti “no green pass”, alcuni poi denunciati all’Autorità Giudiziaria, pubblicizzata dallo stesso titolare dell’attività sul proprio profilo Facebook, dove invitava la cittadinanza alla partecipazione all’interno del suo locale, dove avrebbe consentito l’accesso agli avventori senza il controllo della certificazione verde.
I cocktail e il raduno senza vaccini e Green Pass
Ma, nonostante le multe, il titolare del locale, Flavio Esposito, aveva detto chiaramente che sarebbe andato avanti con la sua battaglia contro il Green Pass, addirittura organizzando un evento, chiamato “Mangia e bevi”, che si sarebbe dovuto tenere domani, coordinato con il fronte provinciale di Roma di ItalExit “Per l’Italia con Paragone”. L’evento era stato pubblicizzato attraverso i social, ma la polizia ha bloccato tutto. Si sarebbe trattato del quarto “aperitivo dissidente”, al costo di 7 auro, dopo i tre precedenti. L’ultimo si era svolto venerdì 18 febbraio e il volantino pubblicitario, diffuso su Facebook e Instagram, recitava che “quando le leggi sono ingiuste, la disobbedienza diventa un dovere civile”.
La decisione del Questore
Già in precedenza, il 7 febbraio scorso, gli agenti del X Distretto avevano effettuato un controllo amministrativo all’interno del bar, riscontrando l’inosservanza della normativa anti-covid, per cui il titolare era stato sanzionato per mancanza del controllo dei green pass.
Il Questore, dopo un’attenta istruttoria da parte della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, ha emesso il provvedimento di sospensione temporanea della licenza nei confronti del titolare del bar.
Dopo la notifica, i poliziotti hanno provveduto ad apporre all’esterno il cartello “Chiuso con Provvedimento del Questore di Roma”.