Aveva occupato una casa abusivamente più di 20 anni fa. E, oltre a non pagare l’affitto, ovviamente non pagava neanche le utenze di luce e gas, a cui si era allacciato in maniera altrettanto abusiva. Ma lui, Roberto Spada, a queste cose non badava. Erano “quisquilie”, rispetto agli affari di cui di solito si interessava. Ma adesso, nell’appartamento di via Guido Vincon, al civico n. 27, dove viveva con la moglie ormai da 23 anni, sono arrivati i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia.
Roberto Spada, luce e gas gratis a Ostia nella casa occupata abusivamente
I militari, su delega della Procura della Repubblica di Roma, hanno dato quindi esecuzione al provvedimento emesso dal GIP del Tribunale di Roma che ha disposto il sequestro preventivo dell’appartamento occupato abusivamente dalla coppia. Spada, esponente di spicco della criminalità del litorale romano, è già condannato – tra l’altro – per il reato di violenza privata, aggravata dal metodo mafioso. L’operazione odierna ad ogni modo costituisce l’epilogo dell’intenso monitoraggio e controllo del territorio da parte dei reparti dell’Arma dei Carabinieri, avviato anche a seguito del deferimento della coppia all’Autorità Giudiziaria – durante lo scorso mese di marzo – per il reato di furto aggravato di energia elettrica posto in essere mediante allaccio diretto dell’appartamento oggetto di sequestro alla rete di fornitura del gestore.
Il maxi debito accumulato negli anni
I successivi approfondimenti, condotti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia, hanno consentito di accertare che i predetti, oltre a sottrarre energia elettrica, non disponevano di alcun titolo che li legittimasse ad abitare l’appartamento di via G. Vincon, gestito dal Comune di Roma per far fronte all’emergenza abitativa, maturando in tal modo un debito nei confronti dell’Ente pari a € 43.355,56 per le indennità di occupazione non versate e pari a € 11.063 nei confronti della società gestore della rete elettrica, per l’energia non contabilizzata.
Lo scambio di “occupazioni” abusive sul litorale romano
Non solo. Gli stessi, infatti, sulla base di quanto sinora emerso, avrebbero ottenuto la disponibilità dell’immobile nell’anno 2006, a seguito di uno “scambio” concordato con la precedente occupante abusiva, la quale a sua volta si era poi trasferita in un altro appartamento offertole dagli odierni indagati e da loro anch’esso illegittimamente occupato, operazione finalizzata presumibilmente a ricongiungere la coppia con l’originario nucleo familiare, anch’esso dimorante nello stabile di Via Vincon 27.
Il sequestro
Il complesso delle risultanze investigative consentiva al GIP del Tribunale di Roma di disporre il sequestro preventivo dell’immobile, finalizzato allo sgombero e alla restituzione all’Ente gestore per l’assegnazione, secondo le procedure previste dalla normativa per la finalità di pubblico interesse sottesa alla gestione del patrimonio immobiliare. Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
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