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Orsa Amarena uccisa, il sit-in dell’Oipa: “Proteggiamo le specie a rischio”

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Orsa Amarena

Un sit-in per chiedere giustizia dopo la morte dell’orsa Amarena. A scendere in campo l’OIPA, che in settimana ha organizzato una manifestazione per vedere una ferma condanna a chi ha sparato – e ucciso – all’orsetta più famosa d’Abruzzo. Secondo i volontari animalisti, serve muoversi per tutelare le specie degli Orsi Marsicani, oggi fortemente a rischio di estinguersi nel territorio abruzzese. 

Un sit-in per l’orsa Amarena

I volontari vogliono la verità, ma soprattutto pene certe per chi ha ucciso l’orsetta. Saranno le indagini a chiarire la vicenda, ma oggi l’uccisione dell’animale rischia di concatenare numerosi problemi legati alla sopravvivenza della specie: a cominciare dal destino dei due piccoli orsetti, figli della stessa Orsa e che – per la sua uccisione – ora rischiano di morire deperiti. 

L’organizzazione della manifestazione per l’orsa Amarena

Venerdì 8 settembre, dalle ore 13.00 alle ore 16.00, la realtà di OIPA sarà presente al sit-in di fronte al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (situato a Via Cristoforo Colombo, 44) a seguito della morte dell’orsa Amarena.

Dice l’OIPA in merito: “La morte dell’orsa Amarena è un richiamo alla responsabilità di tutti noi nella protezione delle specie in pericolo e nella conservazione dell’ecosistema. Chiediamo che giustizia sia fatta e che questo tragico evento sia un monito per rafforzare la protezione della fauna selvatica in Italia e in Europa”. Tanti ambientalisti saranno sicuramente presenti alla manifestazione, richiedendo al Governo d’interessarsi alla vicenda: oggi, al di là delle verità che verranno fuori dalle indagini, è necessario che si applichi una reale politica per tutelare le specie a rischio.

Per fare in modo che, d’ora in avanti, non si verifichino casi Amarena, che peraltro era amatissima – a dispetto della tragedia avvenuta – dai residenti del posto. La morte dell’orsa, dopotutto, ha mobilitato l’opinione pubblica sulla questione della caccia indiscriminata e soprattutto della violenza agli animali, con una grande risposta da parte degli italiani. 

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