Molte delle restrizioni in Italia sono state eliminate, il Green Pass è quasi stato ‘superato’ e da qualche settimana, nonostante i contagi ci siano, si respira un’aria di ‘normalità’. Eppure, se da un lato le misure sono sempre meno severe, dall’altra le varianti del virus continuano a circolare. E oltre alla loro diffusione, gli esperti (e chi malauguratamente risulta positivo) devono fare i conti con nuovi ‘campanelli d’allarme’, nuovi sintomi da tenere in considerazione, soprattutto con le mutazioni Omicron 4 e 5, quelle che sembrerebbero essere a conti fatti le sotto-varianti più contagiose. Perché se all’inizio della pandemia i primi segnali di ‘positività’ erano la perdita del gusto, dell’olfatto, la tosse, la febbre, ora bisogna fare attenzione ad altro: dalle macchie sulle unghie alle lesioni cutanee.
Quali sono i nuovi sintomi delle varianti Omicron 4 e 5
Nuove varianti e nuovi sintomi. Quasi come se fosse una conseguenza perché la pandemia, nonostante le restrizioni siano quasi ‘svanite’, esiste ancora e la prudenza resta, insieme al vaccino, l’unica arma ancora a disposizione. Perché se all’inizio, quando ancora poco si sapeva del Covid, i sintomi principali erano tosse, mal di gola, febbre, perdita di gusto e olfatto, ora con la diffusione di Omicron e delle sue sotto-varianti contagiose la lista dei ‘campanelli d’allarme’ si è allungata.
Orticaria, rush cutaneo e macchie sulle unghie
Stando a uno studio inglese, che è stato pubblicato nel 2021, un paziente su cinque positivo all’Omicron può presentare anche solo un’eruzione cutanea, che sia una forma di orticaria o un rush, senza nessun altro sintomo.
E ancora, tra i campanelli d’allarme ci sarebbero delle macchie sulle unghie, soprattutto su quelle di adolescenti o giovani adulti asintomatici. In questo caso, possono comparire le linee di Beau, cioè bande orizzontali profonde che si formano alla base delle unghie delle mani o dei piedi. O le linee di Mees, cioè quelle bianche orizzontali che compaiono sulle unghie. Sintomi, come anche la ‘formazione di una macchia rossa a mezzaluna alla base delle unghie’, che possono comparire nelle settimane successive all’infezione, ma che non sembrerebbero essere così preoccupanti.
Perdita dei capelli
Tra i segnali anche la perdita dei capelli. Secondo uno studio, che ha esaminato circa 6 mila persone positive al virus, la perdita dei capelli riguarda il 48% dei pazienti. Un sintomo, questo, diffuso soprattutto tra le donne o tra chi ha avuto una forma severa.
Perdita dell’udito
Non finisce qui, purtroppo. Il Covid-19 può colpire anche le cellule dell’orecchio interno e questo porta alla perdita dell’udito. O all’acufene, cioè un ronzio costante. Stando a uno studio condotto su 560 pazienti, la perdita di udito si è verificato nel 3,1% dei casi, l’acufene nel 4,5%.
Quali sono i segnali più frequenti
Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Simit, in un’intervista a Money.it ha spiegato i sintomi più frequenti di Omicron e delle sue sotto-varianti, le mutazioni 4 e 5.
“Omicron – ha dichiarato – interessa soprattutto le altissime vie respiratore. Dunque, i sintomi più frequenti sono: mal di gola, raffreddore. C’è un minor interessamento delle basse vie respiratorie”. Con la speranza che finiscano le varianti, che il virus smetta di circolare e che i nuovi campanelli d’allarme siano solo un brutto ricordo.