È il momento della rabbia. Non si può non provare rabbia di fronte alla morte di un 19enne di Alatri raggiunto, il 30 gennaio scorso, da un colpo di pistola alla testa. Una collera, quella manifestata dallo zio di Thomas Bricca, con una foto, quella del 19enne in ospedale e una frase a corredo dell’immagine: “Giustizia? Ripassa lunedì adesso non abbiamo tempo…”.
Il tentativo di denunciare i ripetuti scontri
Un chiaro riferimento al tentativo di denunciare alle forze dell’ordine alcuni scontri che si verificavano in città. Un tentativo che secondo il racconto reso dall’amico di Thomas, colui al quale pare fosse destinato quell’agguato, sarebbe finito con un nulla di fatto, quando gli sarebbe stato risposto: “Torni lunedì”. Qualche ora dopo però Thomas è morto.
Intanto le indagini per riuscire a ricostruire l’accaduto e soprattutto per rintracciare coloro i quali, in sella a uno scooter hanno raggiunto Thomas che si trovava in compagnia di alcuni amici per fare fuoco, vanno avanti. Proprio nella giornata di oggi, 7 febbraio, sarà svolta l’autopsia sul corpo del 19enne al Verano a Roma.
Autopsia e Ris al lavoro sui reperti rinvenuti sul luogo del delitto
Si cerca la verità. Una ricostruzione attendibile dei fatti, ma soprattutto del movente che ha provocato quell’omicidio. Attività investigative svolte anche con l’aiuto degli esperti del Ris che non solo analizzeranno i reperti trovati sul luogo del delitto, tra cui il proiettile che si ritiene sia stato quello che ha ucciso il 19enne, ma anche i vestiti e il telefonino di Thomas.
Si tratta di attività investigative serrate per arrivare nel più breve tempo possibile agli assassini del giovane di Alatri e dare risposte alla famiglia Bricchi dilaniata dal dolore. Al momento, però, anche gli accertamenti dello stub su alcuni sospettati non hanno dato esito positivo. Gli investigatori vanno avanti con l’aiuto delle testimonianze rese da quanti hanno assistito ai fatti.
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