Non era Thomas Bricca la vittima predestinata dell’agguato che si è consumato il 30 gennaio fuori da un bar pizzeria nella cittadina di Alatri, in provincia di Frosinone. “Volevano uccidere me non Thomas” ha detto agli inquirenti il 10enne, Omar, amico del 18enne morto a seguito di un colpo di pistola esploso da due persone che viaggiavano in sella a uno scooter.
Il racconto di Omar, l’amico di Thomas
È stato proprio Omar a raccontare la sua versione dei fatti in una diretta Instagram che è stata ripresa da Il Messaggero. “è iniziato tutti per razzismo. Questa è la verità”. Un’esposizione toccante che contribuisce a provocare dolore a una vicenda già straziante: l’assassinio di un 18enne. Spiega di essere “solo come un cane” e di parlare “tutti i giorni con Thomas. Vi giuro che sento che mi risponde”.
È sotto choc Omar, non solo ha perso un amico davanti ai suoi stessi occhi, ma sa che quel colpo di pistola era diretto a lui e non a Thomas per motivi razziali. Sempre nella sua diretta racconta poi di un aggressione ai danni di un ragazzo egiziano da parte di sette persone, perché il giovane aveva risposto in arabo. Sarebbe stato picchiato davanti a famiglie, bambini. Omar avrebbe voluto denunciare quel fatto, ma sembra che gli sia stato detto di ripassare il lunedì successivo.
Proseguono le indagini per rintracciare gli assassini
Le indagini, intanto, vanno avanti per rintracciare i killer, mentre la Procura di Frosinone che coordina le attività investigative, ha dato incarico al dottor Giorgio Bolino di effettuare l’esame autoptico sulla salma del 18enne. Una indagine medico legale che verrà effettuata il 9 febbraio nell’obitorio del Verano a Roma. Solo una volta portata a termine l’indagine peritale il corpo di Thomas potrà essere restituito ai familiari perché, insieme agli altri familiari e agli amici, possano dargli l’ultimo saluto.
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