Cerchio chiuso sul mistero di Torvaianica, su quei corpi carbonizzati trovati in via S. Pancrazio. Maria Corazza è stata uccisa con una coltellata al cuore. Un colpo secco, prima del rogo che avrebbe avvolto anche il suo assassino, Domenico Raco.
I risultati dell’autopsia, che si è conclusa oggi, parlano chiaro. Maria era già morta quando è stata data alle fiamme.
La ferita inferta al cuore era ben visibile all’esame effettuato all’istituto di Medicina legale del policlinico Tor Vergata dall’équipe del professor Giovanni Arcudi.
Adesso quindi il caso dovrebbe a breve essere chiuso, catalogato come omicidio-suicidio.
La svolta nelle indagini è arrivata grazie ai video girati dalle telecamere di sorveglianza della zona, in particolare del distributore Agip di via Danimarca, a poche centinaia di metri di distanza dal posto in cui è stata poi ritrovata l’auto in fiamme. Nelle immagini girate dalla videocamera viene inquadrato Domenico, quello che tutti credevano fosse un ottimo amico di famiglia, tanto da fare parte della chat familiare di Maria, mentre riempie una tanica di benzina e acquista una bottiglia di olio da motore.
A questo punto le ipotesi sono due: che Raco si fosse innamorato di Maria e che, rifiutato, abbia deciso di vendicarsi uccidendola o che tra i due ci fosse stato qualcosa, poi interrotto dalla donna. E anche in questo caso sarebbe scattata la vendetta. Non un raptus: l’aver acquistato tutti il necessario per dare fuoco all’auto con dentro Maria non è certo un gesto d’impulso, specie se si va a guardare quel post che Raco aveva messo solo qualche giorno prima sul suo profilo Facebook: “Qui giace l’amore anche dopo la morte”.