‘Non siamo stati noi ma i miei nipoti ad uccidere mia figlia’. Il papà di Saman Abbas, condannato all’ergastolo insieme alla moglie per aver assassinato la 18enne, ha ritrattato. È stato il programma in onda su Rete 4, Quarto Grado, a mandare in onda in esclusiva le dichiarazioni dell’uomo davanti al pm. Un interrogatorio che ha avuto luogo il 19 aprile scorso nel carcere di Modena dove l’uomo è rinchiuso.
L’uomo scagiona sé stesso e la moglie
Spunta, così, un’altra verità, nella quale l’uomo scagiona sé stesso e la moglie e accusa i due cugini di Saman Abbas dichiarando che sono stati loro insieme al padre, condannato a 14 anni per l’uccisione della ragazza il 1 maggio del 2021. Come riporta Adnkronos, lui riferisce di aver solo chiesto una spedizione punitiva contro il fidanzato dalla figlia e di aver subito minacce, qualora avesse raccontato la verità.
Il racconto ai magistrati
Ha sostenuto di aver chiesto che il giovane fosse pestato, ma solo per spaventarlo non per fargli male e, sempre secondo il racconto dell’uomo ai magistrati lo scorso 19 aprile, sarebbe stato lo zio e i suoi nipoti a picchiare il fidanzato della 18enne. In quella medesima circostanza, poi discolpa la moglie, sostenendo che una mamma non può uccidere una figlia, la può solo piangere.
L’uomo ha chiesto giustizia per la figlia
Ha, infine dichiarato di volere solo giustizia per la figlia e di non avere alcun problema a restare in carcere, anche se ha sostenuto che sentirsi accusato insieme alla moglie di aver ucciso Saman ‘fa molto male’. Intanto la mamma della 18enne è stata arrestata in Pakistan e si aspetta che venga estradata in Italia, dove verrà sicuramente sentita anche lei dai magistrati e chissà quale sarà la sua versione, se combacerà con quella data solo qualche giorno fa dal marito.