Era il 16 febbraio del 2021 quando a Formia, in provincia di Latina, nella serata di ‘Carnevale’, quella che doveva essere spensierata e all’insegna del divertimento, Romeo Bondanese a soli 17 anni è stato ucciso. Una rissa degenerata tra coetanei, poi il coltello tirato fuori dalla tasca e un tragico epilogo perché il ragazzo, nonostante l’arrivo dei soccorsi, non ce l’ha fatta: è morto. E proprio oggi il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale per i minori di Roma, Efisia Gaviano, non si è opposta alla richiesta della messa alla prova, che era stata avanzata dai difensori dell’imputato, del giovane Camillo di Casapulla, 18 anni appena compiuti, che è accusato di aver ucciso Romeo.
Per la morte di Romeo Bondanese si torna in aula a luglio
A luglio si tornerà in aula, ma al momento i quattro minorenni coinvolti nell’omicidio di Romeo Bondanese, tutti della provincia di Caserta, hanno ottenuto la messa alla prova. E questo vuol dire che se la potrebbero ‘cavare’ con del volontariato. Proprio a luglio verrà stilato il programma, ma nel frattempo il processo è sospeso: se la messa in prova darà esito positivo, quindi i quattro daranno prova di recupero, il reato di cui vengono accusati verrà estinto.
Assolto il cugino di Romeo
Nel frattempo, il cugino di Romeo, Osvaldo, che avrebbe partecipato alla rissa rimanendo ferito da uno dei fendenti, è stato giudicato con il rito abbreviato e assolto.
La dinamica di quella terribile rissa
Il 16 febbraio è sicuramente un giorno che la famiglia di Romeo, ma tutta la comunità di Formia difficilmente dimenticherà. Doveva essere una serata come tante, spensierata, una serata che, invece, si è trasformata in una tragedia. Prima la rissa, il parapiglia, chi cercava di difendere gli amici. E chi ha pensato bene di ‘risolvere’ tutto tirando fuori un coltello, con quei fendenti che hanno colpito l’inguine e reciso l’arteria femorale di Romeo. Senza, purtroppo, lasciargli scampo. Una pagina di cronaca nera, l’ennesimo giovane ucciso da un altro giovane, una storia terribile che ha ricordato quella di Willy Monteiro.
Ora il 13 luglio prossimo la giudice deciderà se concedere il beneficio ai quattro imputati, ma prima dovrà esaminare le relazioni dei servizi sociali e il programma.