A.G, l’anziano ex operaio di Cellole indagato per l’omicidio dell’insegnante Pietro Caprio, ha negato anche davanti al gip di Santa Maria Capua Vetere di aver ucciso la vittima.
Cosa sappiamo del presunto assassino di Pietro Caprio?
Il presunto killer, di 82 anni, ha detto di non sapere nulla del delitto, pur avendo ammesso di conoscere Caprio e di avere avuto dei debiti con lui. In considerazione dell’età dell’indagato, il giudice Vecchiarelli ha concesso gli arresti domiciliari, accogliendo l’istanza di attenuazione della misura restrittiva avanzata dal difensore dello stesso uomo, l’avvocato Gabriele Gallo. Per ora dunque l’anziano resta indagato per omicidio volontario e distruzione di cadavere, in considerazione delle prove fin qui raccolte dai carabinieri di Sessa Aurunca.
Cosa ci faceva il presunto killer in un canneto con il professor Caprio?
Tra queste, le immagini della videosorveglianza del Comune di Cellole da cui si vedono le auto della vittima e del presunto omicida entrare in una radura in località Pantano nel primo pomeriggio di venerdì 3 novembre. Caprio era scomparso dalla mattina del 3. È stata una guardia venatoria in pensione a dare per primo l’allarme, il giorno dopo. Ciò ha consentito che ci fosse il ritrovamento del cadavere di Pietro Caprio all’interno della sua auto, quasi completamente distrutta dalle fiamme.
Le ipotesi sul movente dell’omicidio di Pietro Caprio
Si ipotizza che l’omicidio sia stato scatenato da un debito che la vittima aveva fatto molto tempo fa all’uomo che secondo la Procura è il suo assassino, ossia il signor A.G.. L’anziano uomo, a casa, aveva due fucili compatibili con il colpo di arma da fuoco che ha ucciso Caprio. Le indagini dei carabinieri sono ancora in corso per ricostruire l’esatta dinamica del delitto e per raccogliere ulteriori elementi a carico dell’indagato. Nelle prossime ore, sull’omicidio del professore di scienze motorie, potrebbero emergere nuove scottanti verità.