L’ennesimo omicidio a Roma. La vittima, questa volta, è stata Luigi Finizio, 51 anni, ucciso a colpi di pistola. In totale 7 i proiettili esplosi nella giornata di ieri, al Quadraro. Aveva precedenti per rapina, droga e ricettazione. La sua vita, quasi interamente passata e vissuta tra il quartiere dove è stato ucciso e il Don Bosco. Proprio qui si era fatto tanti – troppi – nemici pronti a vendicarsi.
Omicidio Luigi Finizio, è guerra tra clan mafiosi a Roma: il 51enne era legato ai Senese
Luigi Finizio, le minacce di morte sui social
“Ti odiano tutti e dicono pure che sei infame” – queste le affermazioni spesso gli venivano rivolte, come riportato da Repubblica in un recente pezzo di approfondimento. Oppure: “Te lo giuro su mi fio, tu mi muori tra le mani”. Gigio, come lo chiamavano e come compare anche sui suoi profili social, è stato ucciso proprio a pochi passi dalla sua abitazione. In quel momento stava facendo rifornimento. Quando lo hanno trovato, il suo corpo era riverso a terra, vicino alla sua auto. In lontananza, qualche schiamazzo. Secondo gli investigatori, dati i precedenti e gli elementi a disposizione, la sua morte potrebbe essere avvenuta a causa dello spaccio.
”Te lo giuro su mi fio tu mi muori in mano”
“Vedi da fatte vede che la pazienza è finita per tu fio non vengo a casa però visto che sei una merda che non te fai trovà te vengo a pijà io a te. Saluta un amichetto mio bacarozzo dice che non vede l’ora da salutarti. Buona fortuna”. Questo quello che appare, come riportato da Repubblica, sul suo profilo Instagram. E sono diverse le minacce di morte, di ogni tipo. E ancora: “Vedi da fatte vede a invalido te l’addrizzo io quel collo storto che hai l’epatite e vai a scoparti le pischelle. Te lo giuro su mi fio tu mi muori in mano, che te odiano tutti e dicono pure che sei infame”. A mandare i messaggi è sempre la stessa persona, la quale si esprime con una certa disinvoltura e senza filtri: ”A merda fai l’omo come te scopi le mogli dei carcerati e poi c’hai paura. Fai bene perché te faccio rimpiange il giorno che sei nato”. Sono messaggi che portano come data il 2019.
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