Nuove rivelazioni choc sul caso dell’omicidio di Luca Sacchi, il 25enne ucciso con un colpo di pistola alla testa lo scorso 23 ottobre davanti ad un pub del quartiere Appio Latino, a Roma.
A parlare è proprio il papà di Luca, Alfonso Sacchi, ascoltato dai magistrati come testimone nell’ambito delle indagini.
“Mio cugino Massimo mi ha raccontato che quando ho dato la notizia della morte di Luca, Giovanni Princi ha detto: “Vabbè allora se è morto andiamo a farci una birra e un panino, che sto morendo di fame”.
“Penso che Princi portasse Luca con sé per farsi sicurezza – ha continuato Alfonso Sacchi – Luca era molto alto in perfetta forma fisica, inoltre era un patito di arti marziali, ciò non di meno, gli hanno fatto sempre insegnato la pazienza e l’autocontrollo”.
Alfonso Sacchi ha chiarito alcuni dettagli anche riguardi conto intestato a Luca: “Era cointestato, ma Anastasia aveva i codici e poteva operare tranquillamente. Quando Luca è deceduto le abbiamo chiesto i codici, ma lei me ne ha mandato solo alcuni che non funzionavano. Anche quando abbiamo chiesto i codici per l’home banking e la gestione online della casa vacanza ci ha dato codici che non funzionavano“. Infatti dopo la morte di Luca hanno provveduto a cambiarli tutti.
Ma le dichiarazioni più shoccanti sono quelle ascoltate in un’intercettazione telefonica sul cellulare di Valerio Del Grosso, l’assassino di Luca.
Proprio la notte dell’omicidio, in una telefonata all’amico Marcello De Propris, Del Grosso avrebbe detto:
«Ascoltami, sto con un amico mio che conosci bello fulminato…ma se invece io vengo a prendermi quella cosa che mi hai detto ieri e glieli levo tutti e settanta? poi ti faccio un bel regalo…».
L’audio originale di questa telefonata è stato trasmesso dal Giornale Radio Rai.
La “cosa” a cui fa riferimento Del Grosso sarebbe proprio la pistola dell’omicidio, consegnata da De Propris a Del Grosso. I “settanta”, invece, sarebbero i settantamila euro che Anastasia avrebbe avuto all’interno dello zainetto scippato da Del Grosso prima dell’omicidio.