Svolta sulle indagini per la morte di Gianmarco Pozzi a Ponza: sulla carriola che scaricò il cadavere, trovate nuove tracce di dna.
Potrebbero emergere nuove verità sulla morte di Gianmarco Pozzi, il praticante di kickboxing morto in circostanze misteriose sull’isola di Ponza. La tragedia avvenne il 9 agosto del 2020, in una vicenda che non ha mai chiarito le circostanze di questo decesso e soprattutto i responsabili di questo episodio. Come menziona l’indiscrezione de Il Corriere della Sera, sulla carriola che trasportò il cadavere della vittima sono stati ritrovati due tracce di dna, ritenuti di due maschi sconosciuti.
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Le ultime perizie sulla carriola, che abbandonò il cadavere dell’atleta, sono state condotte dal corpo dei RIS dei Carabinieri. Sono stati loro a rilevare residui genetici sull’oggetto, aprendo nuove piste d’indagine: le tracce, infatti, potrebbero appartenere all’assassino di Gianmarco Pozzi, conosciuto da tutti come Jimmy. A distanza di anni, infatti, è certo come il giovane lottatore morì dopo un brutale pestaggio.
Le azioni legali della famiglia di Gianmarco Pozzi
I legali che assistono la famiglia Pozzi, gli avvocati Fabrizio Gallo e Marco Malara, al momento avrebbero presentato alla Procura di Cassino una lista di soggetti con cui confrontare il dna rinvenuto sul mezzo agricolo di Ponza. Tali personalità, secondo i legali, sarebbero persone che hanno avuto contatti con Gianmarco nel suo periodo di lavoro come buttafuori nella zona di Ponza.
Su cosa si basa la lista dei legali della famiglia di Gianmarco Pozzi?
All’interno di questa lista, da come si è venuto a sapere, sarebbero stati inseriti i nomi di altri buttafuori operativi nel 2020 a Ponza, commercianti della zona e personalità delle forze dell’ordine. Soggetti che, secondo i legali della famiglia Pozzi, avrebbero litigato con Jimmy proprio poco tempo prima che si svolgesse la tragedia e su cui le indagini al momento sembra non abbiano approfondito la posizione all’interno di questo misterioso delitto sulle coste ponzesi.