A Roma è caccia al killer, all’uomo che, travestito da runner e passando così inosservato, ieri alle 18:50 si è avvicinato a Fabrizio Piscitelli, il capo ultrà della curva nord della Lazio, e, da dietro, gli ha sparato un colpo alla nuca con una calibro 7,65, uccidendolo.
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
Piscitelli si trovava nel parco degli Acquedotti, in via Lemonia. Doveva incontrare qualcuno, forse proprio il suo killer. Era vestito con pantaloncini e maglietta e si era seduto su una panchina, forse in attesa dell’orario in cui sarebbe dovuto esserci l’incontro.
Alle sue spalle si avvicina un uomo, in scarpe da ginnastica e abbigliamento da corridore. Senza fare alcun rumore si porta a pochi centimetri di distanza da Diabolik e gli spara: un colpo dall’alto verso il basso, mirando alla nuca. Non c’è possibilità di salvezza: da quella distanza è impossibile sbagliare. Una vera e propria esecuzione, con il colpo che trafigge la testa passando dall’orecchio sinistro. Il finto runner, prima di sparare, si è coperto il volto per non farsi riconoscere da eventuali passanti.
LE INDAGINI
Sul posto, allertati da un passante, sono giunti rapidamente i poliziotti della squadra mobile e gli investigatori della direzione distrettuale antimafia. Un omicidio spietato, hanno subito affermato: il killer è stato “sfacciato” e “sapeva cosa stava facendo”. Immediatamente è stato aperto un fascicolo da parte dei magistrati della DDA a carico di ignoti, coordinato dal pm di turno dal magistrato incaricato.
Nonostante le ricerche partite immediatamente, l’arma del delitto non è stata trovata e non si hanno tracce del killer: bisognerà capire se si è trattato di un regolamento di conti, magari legato alla criminalità organizzata, o se c’è qualcos’altro.
Piscitelli, oltre che come capo ultrà, era conosciuto alle forze dell’ordine per questioni di droga e di controllo di alcune zone della capitale. Il suo nome era apparso anche nelle indagini legate a Mafia Capitale.
