Il parcheggio di via Ferdinando Quaglia, a Tor Bella Monaca, da cinque giorni ospita fiori e messaggi per ricordare Daniele Di Giacomo, freddato da quattro colpi di pistola mentre si trovava a bordo della sua auto con la ragazza. Tra gli oggetti lasciati dagli abitanti per commemorare la vittima, però, spunta anche uno che non è passato inosservato alle autorità: un pacco di fette biscottate che gli inquirenti ipotizzano possa trattarsi anche di un messaggio in codice.
È l’ultimo sviluppo dopo giorni di indagine sull’omicidio sul noleggiatore di Latina, su cui ancora non ci sono indizi quanto a movente e autore. Nel frattempo il parcheggio è diventato un’area votiva, dedicata alla commemorazione di Di Giacomo: nessuno può più parcheggiare la propria auto, lo hanno deciso le famiglie che controllano la zona e nessuno osa trasgredire fino a che non si farà giustizia.
Rilasciato sospettato dell’omicidio di Daniele Di Giacomo
Dopo l’interrogatorio di venerdì 15 settembre, è stato rilasciato il 30enne fermato a Fiuggi dai carabinieri e sospettato di essere il killer di Daniele Di Giacomo. Le indagini si erano soffermate sul trentenne dal momento che V.R., il pregiudicato vicino alle famiglie Sparapano e Moccia, che controllano una delle piazze di spaccio di Tor Bella Monaca, aveva avuto una relazione con la ragazza che si trovava insieme alla vittima al momento dell’agguato.
Sarà comunque un testimone necessario per ricostruire gli accadimenti del 14 settembre, quando Daniele Di Giacomo, 38enne originario della Borghesiana, è stato ucciso da 4 colpi di pistola mentre era alla guida di un Suv Mercedes. Accanto a lui la fidanzata, Martina O., ferita anche lei gravemente a un ginocchio.
Le indagini si erano soffermate sul trentenne dal momento che V.R. che aveva avuto una relazione con la ragazza che si trovava insieme alla vittima. Nell’abitazione del fratello, è stata trovata anche una pistola ma non combacerebbe con quella della sparatoria. In assenza di prove, perciò, gli agenti della Squadra Mobile non hanno potuto che rilasciare il 30enne.
Omicidio Daniele Di Giacomo: 30enne sospettato rilasciato dopo l’interrogatorio. Trovata la pistola
Le ricostruzioni tramite le videocamere di sorveglianza
Nel frattempo si cerca di estrapolare le immagini dalle telecamere di sorveglianza nei pressi del parcheggio di via Quaglia. Un impianto, in particolare, potrebbe fornire elementi decisivi per le ricostruzioni degli investigatori: si trova sul balcone di un appartamento al secondo piano di via Giorgio Ghisi, affacciato sul prato sterrato che collega via Quaglia, dove si è verificato il fatto, con via Francesco Merlini.
In quel tragitto l’assassino di Di Giacomo, dopo aver sparato, si sarebbe allontanato a bordo di un’auto, presumibilmente con un complice. Intanto proseguono le indagini soprattutto sul movente che ha portato all’omicidio: gli inquirenti cercheranno di capire se quel pacco di fette biscottate possa, effettivamente, essere un indizio riferibile a qualcosa di non detto tra la vittima e il killer.