Emanuele Impellizzeri, il 38enne accusato di aver ucciso Chiara Ugolini, si è tolto la vita nella cella del carcere di Verona. Ha deciso di uccidersi, proprio nel giorno in cui si sarebbe dovuto sottoporre a un interrogatorio.
Lui, di origini catanesi e vicino di casa di Chiara, era stato arrestato il 6 settembre scorso lungo l’autostrada del Sole; stava scappando da Calmasino dopo l’omicidio. Aveva sul collo dei graffi, prova che Chiara abbia lottato per difendersi.
Il carnefice di Chiara oggi si è ucciso, impiccandosi nella sua cella del Carcere veronese di Montorio, dove era stato trasferito pochi giorni fa. L’orario del decesso è datato alle 5:30, a darne la notizia è il segretario nazionale della Ulipa, Gennarino De Fazio, confermata poi da Mattia Guidato, l’avvocato d’ufficio di Impellizzeri.
La morte di Chiara Ugolini
Chiara è stata rinvenuta in casa con uno straccio imbevuto di candeggina conficcato in bocca, sostanza che potrebbe aver causato un’emorragia agli organi interni. Secondo la Procura il carnefice voleva abusare di lei e, per bloccare le urla (e anche per ucciderla), le ha infilato in gola lo strofinaccio.
Tre giorni dopo, Impellizzeri è stato arrestato per l’omicidio di Chiara Ugolini. Stando alla ricostruzione il carnefice si sarebbe introdotto nel suo appartamento, da una delle finestre di servizio della scala del condominio. Una volta sul terrazzino di Chiara è entrato in cucina, lei si è accorta di lui: è nata una colluttazione finita con la morte di Chiara.
Chiara Ugolini, l’autopsia: causa di morte non determinata
Nonostante 4 ore di autopsia sul corpo di Chiara Ugolini non è ancora certa la causa della sua morte. L’esame ha riscontrato diversi traumi interni, al torace, alla nuca, all’addome ma nessuna lesione che in sé giustifichi il decesso. Ancora da approfondire la questione della candeggina, conficcata nella bocca di Chiara tramite uno straccio.