“La recente protesta di alcune lavoratrici e lavoratori ex LSU impiegati nei servizi ausiliari di pulizia presso le scuole statali del nostro territorio, sfociata nella pacifica occupazione della scuola primaria “Trilussa” e duramente interrotta dall’intervento della forza pubblica, nasce dalla decisione ministeriale di operare un drastico taglio ai fondi stanziati per i servizi ausiliari alle scuole. Ancora una volta, si penalizza la scuola pubblica, diminuendo le risorse ad essa destinate, con la conseguenza di una sensibile riduzione della qualità dei servizi. Ciò inoltre si traduce in un ulteriore deciso taglio ai salari già bassissimi del personale impiegato in queste attività. Sinistra Ecologia Libertà ha manifestato e manifesta il proprio dissenso rispetto alle scelte adottate dal M.I.U.R., e sostiene le proteste e le rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori ex LSU coinvolti in questa vertenza, importante anche per la qualità del servizio offerto agli alunni ed agli studenti. Al tempo stesso si esprime solidarietà verso le lavoratrici ed ai lavoratori che, secondo quanto riferito dagli organi di stampa e dagli stessi interessati, sono stati oggetto di un pesante intervento di sgombero da parte delle forze dell’ordine intervenute questa mattina su richiesta del Sindaco e su ordine del Prefetto, in alcuni casi dovendo ricorrere alle cure presso il vicino Pronto Soccorso della Casa di Cura S. Anna. Una critica va rivolta al modo in cui l’amministrazione comunale ed il Sindaco, quale principale garante dell’ordine pubblico nel territorio comunale, hanno gestito la situazione di difficoltà nascente dalla protesta messa in atto dai lavoratori coinvolti. Non si è ravvisato infatti, nell’operato delSindaco, quel ruolo di mediazione necessario a conciliare le legittime e condivisibili ragioni di protesta dei lavoratori conl’esigenza di garantire la pienezza del servizio scolastico, evitando di dover così ricorrere all’intervento della forza pubblica e che tale intervento avvenisse nelle forme violente denunciate dai presenti, e per di più in totale assenza di un qualunque rappresentante dell’amministrazione. Ancora una volta, sulle spalle dei lavoratori, che protestano per condizioni di lavoro e salari dignitosi, e delle famiglie che hanno diritto ad un servizio scolastico decoroso ed adeguato alle esigenze degli studenti, ricadono le conseguenze di una politica di tagli indiscriminati, aggravata dall’insensibilità di chi – avendo responsabilità di governolocale – non si dimostra all’altezza di gestire situazioni di crisi. Ci aspettiamo che, ripristinata l’agibilità della scuola occupata, il Sindaco e l’Amministrazione siano altrettanto solerti nell’assicurare che agli alunni vengano garantiti livelli accettabili nei servizi e nella manutenzione delle strutture scolastiche, compito che spetta all’amministrazione locale. Sinistra Ecologia Libertà, dal canto suo, interesserà il gruppo regionale ed i gruppi di Camera e Senato per intraprendere tutte le iniziative necessarie a dare sostegno alle rivendicazioni dei lavoratori del settore, e conferma il proprio impegno a tutti i livelli per garantire alla scuola pubblica i fondi necessari per un funzionamento adeguato”.
Al comunicato della sezione SEL di Pomezia si unisce Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale del partito.
“I 25mila lavoratori che si occupano delle pulizie nelle scuole italiane, e che rischiano in questi giorni il posto di lavoro, non sono e non devono essere un problema di ordine pubblico. Sono un problema sociale a cui la politica deve dare risposte credibili e convincenti. Ieri a Pomezia una brutta pagina che poteva essere evitata – ha affermato l’on. Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia Libertà e membro della Commissione Cultura e Scuola di Montecitorio, su quanto avvenuto ieri alla scuola Trilussa Pomezia – Lo diciamo al ministro dell’Interno affinché episodi di interventi pesanti da parte delle forze dell’ordine non si ripetano più. E lo diciamo, pure, al sindaco di Pomezia, esponente del partito di Grillo: invece di chiedere l’intervento della polizia, contribuisca a trovare una soluzione. Se poi non è all’altezza del ruolo che ricopre, tiri le conseguenze del caso. Alle organizzazioni sindacali e alle lavoratrici di Pomezia va la nostra solidarietà”.
Sempre da parte di SEL, arriva anche un’interrogazione parlamentare, predisposta dal senatore Massimo Cervellini, vicepresidente Commissione Lavori pubblici. “Ho predisposto un’interrogazione ai ministri dell’Interno e dell’Istruzione, che depositerò questo pomeriggio, per far luce sull’intervento violento delle forze dell’ordine per lo sgombero delle diciotto lavoratrici ex LSU, impiegate nei servizi ausiliari di pulizia presso le scuole statali, che ieri hanno occupato pacificamente la scuola primaria “Trilussa” di Pomezia per difendere il posto di lavoro, messo a rischio da una gara di appalto nazionale che taglia del 40 per cento stipendi che sono già sotto la soglia di povertà. La gravità di quanto avvenuto, se accertata – secondo le fonti, l’azione violenta subìta da alcune lavoratrici ha comportato il ricorso al Pronto Soccorso – richiederebbe un intervento chiarificatore immediato da parte del ministro dell’Interno sul sindaco di Pomezia, nel cui comportamento non è stato ravvisato alcun ruolo di opportuna mediazione, e sulle autorità di polizia locali in merito all’operato delle forze dell’ordine impegnate nello sgombero. Sarebbe assolutamente scandaloso appurare che ad una protesta pacifica, per giunta portata avanti da donne, si sia risposto con l’uso della forza. Sarebbe indegno di un Paese che non perde occasione per professarsi non violento e democratico. Mi rammarico pertanto di dover esprimere parole di solidarietà alle lavoratrici per una vicenda tanto incresciosa”.
‘Infine – conclude il senatore – vorrei conoscere quali iniziative il ministro dell’Istruzione intenda intraprendere per pervenire ad una soluzione ponderata di tutta la vicenda dei lavoratori del comparto, cui anche l’emendamento ad hoc proposto nella legge di stabilità rischia di porre un argine insufficiente. Sappiamo che da tempo è aperto un confronto con il Ministero per risolvere il problema, ma la questione va affrontata dal fronte molto più ampio del graduale e inesorabile scardinamento della scuola pubblica, a difesa della quale noi di Sel non cesseremo di porre in essere tutte le opportune azioni istituzionali e territoriali a tutela dei lavoratori e dei beni comuni’.