Una nuova aggressione ai danni di “Er Pantera”, il famoso clochard passato alle cronache per le sue sventure a Trastevere. Il senza fissa dimora sarebbe stato nuovamente aggredito all’interno di un autobus ATAC, questa volta per mano di un vigilantes. L’uomo, immortalato con un video, lo avrebbe minacciato e poi tirato una capocciata e uno scappellotto.
L’aggressione fisica al Pantera
Secondo le ricostruzioni, “Er Pantera” si trovava nuovamente in condizioni psico-fisiche precarie al momento dell’aggressione. Seduto su un autobus al capolinea della Stazione Termini, avrebbe sputato in terra, probabilmente in balia di droghe e alcol. Tale sputo avrebbe sfiorato, o addirittura colpito, un vigilantes che gli sedeva accanto, che da quel momento avrebbe pesantemente aggredito verbalmente e fisicamente il clochard romano. Non solo una testa e una manata sul viso, ma anche minacce come: “Stai a cuccia”, “Strozzate, che fai un favore a tutti”, “Te manno all’ospedale”, “Te stacco tutti i denti”, “Non devi parlà più”.
Pendolari inermi all’aggressione
Va precisata una cosa: durante l’aggressione “Pantera” provocava il vigilantes, continuando a sputare nella sua direzione e soprattutto a dirgli “provace”. Niente che giustifiche la violenza gratuita verso il clochard, ma in un quadro che racconta come entrambi i soggetti si siano stuzzicati in questa vicenda. Tra le persone presenti nel mezzo, si sottolinea come nessuno sia intervenuto a sedare gli animi di entrambi e soprattutto a dividerli. Gli utenti ATAC, infatti, guardavano con timidezza la vicenda, limitandosi a filmare la scena da lontano.
Ancora problemi in Città per la “Pantera”
Proprio poche sere fa, “Er Pantera” era stato fermato da Carabinieri e militari dell’Esercito durante una tentata rapina a Trastevere: il clochard aveva minacciato col coltello il titolare di un bar del quartiere, per farsi consegnare le sigarette. Poi il famoso pestaggio, ai suoi danni, a piazza Trilussa, dove una baby gang, dopo averlo fatto ubriacare, l’aveva martoriato di calci e pugni, filmando poi tutto.
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