La guerra in Ucraina è entrata con una certa preponderanza nel mondo, e ora che la parola ”nucleare” comincia a comparire fin troppo spesso sui giornali e nelle dichiarazioni, l’allarme si fa più stringente. Un popolo invaso che lotta da mesi, ormai, per la propria terra, rischiando tutti i giorni la vita dopo l’invasione dell’esercito russo.
Le manovre messe in atto dall’Europa e dagli Stati Uniti – tra cui le ben note sanzioni – stanno avendo l’effetto di un inasprimento del conflitto, perché l’Ucraina avanza, riconquistando territori, e Putin, sempre più frustato, riceve troppe pressioni da troppi fronti. Ed ecco che tra le agenzie estere, si inizia a parlare sempre più spesso di nucleare. Uno spettro che sembrava scongiurato da tempo.
Leggi anche: Chi ha vinto il Premio Nobel per Medicina e la Fisiologia 2022? Oggi la celebrazione, il nome del vincitore
Chi sono i vincitori del Nobel per la pace 2022
Nella cerimonia per l’assegnazione del Nobel per la pace, inevitabilmente il tema è stato il focus principale per quest’anno 2022. Il riconoscimento, infatti, è stato assegnato all’attivista bielorusso Ales Bialiatski, al momento detenuto, al gruppo russo «Memorial» e al Center for Civil Liberties ucraino, due organizzazioni per i diritti umani di Russia e Ucraina.
L’annuncio dei vincitori
Come è stato rimarcato, si tratta di ”tre eccezionali difensori dei diritti umani, della democrazia e della coesistenza pacifica nei paesi vicini Bielorussia, Russia e Ucraina”, come ha spiegato con veemenza la presidente del Comitato norvegese per il Nobel Chair Berit Reiss-Andersen nel suo annuncio ufficiale tanto atteso.
Poi, Reiss-Andersen ha aggiunto che i tre vincitori ”hanno compiuto uno sforzo eccezionale per documentare i crimini di guerra, le violazioni dei diritti umani e l’abuso di potere. Insieme dimostrano l’importanza della società civile per la pace e la democrazia”.
Chi è Ales Bialiatski
Ales Bialiatski, come anticipato, è un attivista bielorusso noto soprattutto per il suo lavoro con il Viasna Human Rights Centre, di cui ad oggi è a capo. Ma non solo: i suoi lavori principali hanno riguardato anche la fondazione del Partito BPF. L’attivista è vice presidente della Federazione internazionale per i diritti umani, ha ricevuto l’Homo homini Award e il Premio Per Angerper il suo costante impegno per i diritti umani e per la democrazia nel mondo. L’uomo è attualmente detenuto, e il Comitato per il Nobel ha chiesto alla Bielorussia la sua liberazione.