Nemi. Aveva deciso di ospitare un uomo nella dependance di casa sua, perché senza lavoro e in attesa di essere finalmente impiegato come bracciante agricolo. Ma solamente il tempo è in grado di rivelare la vera natura delle persone. E di fatto, dopo qualche tempo, la convivenza si era progressivamente resa insopportabile: veri e propri atti persecutori reiterati nel tempo, che hanno trovato il loro culmine solo nella nottato di mercoledì scorso, quando l’uomo ha imbracciato una mazza da baseball e ha iniziato a dare di matto.
Aggressione di notte a Nemi
I fatti sono andati in scena nella nottata di mercoledì scorso, 17 agosto. Una lite, l’ennesima a quanto pare, dentro le mura di casa tra un uomo che viveva al suo interno come ospite e il proprietario effettivo dell’immobile. Una convivenza difficile, resa ancora più amara dai frequenti litigi che ormai costituivano la normalità dentro casa.
La dinamica dei fatti
Il soggetto incriminato, di 42 anni, disoccupato, da qualche mese ormai, si era dimostrato molto violento ed aveva praticato diversi atti persecutori nei confronti della coppia di 50enni suoi vicini e padroni di casa, all’interno di una villa bifamiliare con dependance: qui il soggetto abitava da qualche tempo. Così, nella notte di mercoledì 17 agosto, intorno alle 3.00, la tensione è sfociata in una aggressione in piena regola.
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Distrutta casa con una mazza da baseball
La convivenza e i rapporti si erano già incrinati da tempo, insomma, ma quello che è accaduto nella serata di mercoledì scorso è stato l’apice di un crescendo che è andato avanti per settimane. Di fatto, il soggetto, preda di una crisi di nervi aveva deciso di compiere l’ennesimo atto persecutorio questa volta armato di mazza da baseball e minacciando il proprietario effettivo dell’immobile, un uomo classe 1959.
Aggrediti anche i Carabinieri
L’uomo, dopo le minacce, ha scaraventato la sua ira nei confronti dell’immobile stesso, iniziando a danneggiare senza remore gli arredi e tutto ciò che gli capitava sotto tiro, mentre i proprietari si erano rinchiusi dentro una stanza in attesa delle forze dell’ordine. L’arrivo dei carabinieri è stato tempestivo, ma la vista delle divise non ha fatto desistere l’uomo che ha aggredito anche i militari giunti sul posto.
L’arresto e l’identificazione
Alla fine, poi, i militari hanno fermato e immobilizzato l’uomo, nonostante le sue resistenze. Su di lui, ora, pende un’accusa per reiterazione di reati persecutori e aggressione a pubblico ufficiale. Durante il fermo e le verifiche sull’identità del soggetto, questi è risultato essere affetto anche da problemi di natura psicologica, il che avrebbe portato ad un eccesso di ira sia nei confronti dei suoi ”coinquilini” che nei confronti dei militari intervenuti.