Dopo l’esasperata reazione degli agenti della polizia locale, stanchi di presidiare i campi rom a causa delle continue aggressioni e per la presenza di topi grossi come ratti negli accampamenti, adesso il Prefetto ha deciso che a controllare quanto accade nelle baraccopoli ci sia l’Esercito.
Del resto, finora, quella contro l’illegalità che i rom praticano quotidianamente è stata una guerra persa. E allora in campo si mette l’Esercito, quello vero: 40 soldati che saranno di guardia nei campi rom di Roma, a partire da quello di Castel Romano.
Qui, come del resto negli altri campi rom, l’illegalità è la regola. Dai roghi tossici ai furti, dalla ricettazione allo scarico di rifiuti in discariche abusive.
A decidere per l’intervento dell’Esercito è stato il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, nel corso del vertice che si è svolto ieri mattina a Palazzo Valentini. Il tutto ovviamente d’intesa con il Campidoglio. Il sindaco di Roma Virginia Raggi appena 10 giorni fa aveva incontrato il generale Andrea Di Stasio, al comando della Brigata Sassari, per discutere di questo.
Sull’utilizzo dei militari dell’Esercito si è espresso il prefetto di Roma, Paola Basilone. «Non siamo sordi alla sofferenza di chi abita vicino a questi villaggi erano anni che i cittadini e i comitati di quartiere chiedevano la presenza dei soldati. Fino a oggi non avevamo potuto distogliere le forze armate dagli altri obiettivi. Ora che è aumentato il contingente dei militari per l’operazione Strade sicure, l’Esercito potrà essere schierato anche in questi insediamenti, con una vigilanza dinamica che aumenterà la sicurezza di tutti».
Questo mese, quindi, i militari verranno schierati. Sarà sufficiente questa misura per contenere gli illeciti e i soprusi che avvengono quotidianamente nei campi rom?