Era latitante da novembre 2020 e per continuare a vivere, nascosto in un ‘bunker’, Antonio Gallace, boss della ‘Ndrangheta e dell’omonima cosca, aveva scelto il litorale romano. O meglio, l’abitazione di famiglia a Nettuno, dove questa notte è stato ‘stanato’ dai militari del ROS. L’uomo si nascondeva in un armadio.
Chi è Antonio Gallace
Antonio Gallace, come ha spiegato in un’intervista il Comandante del Reparto Anticrimine di Roma, il Colonnello Luigi Imperatore, era latitante da novembre 2020, dal momento in cui era stato condannato definitivamente per i reati di 416 bis, associazione mafiosa e associazione finalizzata al traffico di stupefacente. Questa mattina, però, l’uomo è stato rintracciato presso la sua abitazione di famiglia, nascosto all’interno di un mobile, a Nettuno. E questo è stato possibile grazie a indagini serrate, ad attività tecniche e di osservazione prolungate nel tempo, che di fatto hanno messo la parola fine alla sua latitanza.
Arrestato anche il fratello
Nel 2021, a ottobre, era stato arrestato anche il fratello, Cosimo Damiano Gallace. Anche lui, latitante, si nascondeva in un bunker, ma nella zona di Catanzaro.
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65 arresti tra Anzio e Nettuno
A febbraio scorso sempre tra Anzio e Nettuno erano state arrestate ben 65 persone. Anche in quel caso per mafia, ‘Ndrangheta, e infiltrazioni. Gravemente indiziato di essere a capo di quella struttura criminale, poi scoperta e smantellata, c’era Madaffari Giacomo, ma sembrerebbe che ne facessero parte anche diversi soggetti appartenenti a storiche famiglie di ‘ndrangheta, tutte originarie di Guardavalle (CZ). Tra loro proprio i Gallace. E l’arresto di stanotte va, in qualche modo, a “chiudere” il cerchio su una cosca criminale ben consolidata anche sul litorale laziale.
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