È il simbolo di speranza e della rinascita. Jaroslav, il bambino nato questo pomeriggio a Roma, all’ospedale Sandro Pertini, racchiude in sé non solo l’idea del futuro come tutti i bambini, ma una speranza di pace. Perché lui, anche se non lo sa, è un sopravvissuto alla guerra. La sua mamma, infatti, è scappata dall’Ucraina per sfuggire alle bombe e all’invasione russa. Ha preso l’altra figlioletta, Sofia, pochi bagagli e ha affrontato un viaggio, oltre che lunghissimo, pieno di pericoli.
Nato il primo bambino ucraino a Roma: benvenuto Jaroslav
A dare la bella notizia Luca Laurenti, dirigente presso Policlinico Umberto I. “È il simbolo dell’accoglienza, della rinascita, dell’amore che vince su tutto. È nato lontano dalla sua terra, dalla sua casa, da suo padre, dai suoi affetti”, ha dichiarato. “Lui, sua mamma e la sua sorellina Sofia hanno compiuto un viaggio lunghissimo, faticoso, pieno di pericoli. Ce l’hanno fatta. Jaroslav è ucraino, Jaroslav è tutti i bambini del mondo. Quelli dello Yemen, della Siria, di tutti i luoghi in cui guerra, fame, odio, negano un futuro e una speranza a chi si affaccia alla vita senza sapere quanto possa essere duro vivere per chi nasce dalla parte “sbagliata” del mondo. Jaroslav, nella tragedia, è stato fortunato. Altri lo sono stati meno. Per loro ancora bombe, distruzione, dolore, paura, morte. Crescerà con tanto amore intorno, Jaroslav. È figlio di ognuno di noi. Come sono figli di ognuno di noi tutti gli altri. Sono i figli che dovranno cambiare il mondo. Figli della guerra, ora. Uomini di pace, domani. Buona vita, Jaroslav”.
“Jaroslav è nato circondata dall’affetto di tutti noi, medici ostetriche e personale di sala”, ha fatto sapere il dottor Francesco Sisio Bisogni.