Guerra Ucraina. Il ministro della Difesa della Russia, Sergej Shoigu, ha dato la notizia nelle ultime ore: la città di Mariupol è sotto il controllo russo. Certo, conosciamo benissimo le capacità mistificatrici della stampa russa e siamo ben consapevoli che in guerra la prima a morire sia la verità.
Battaglia sul campo e sulle informazioni
E, inoltre, sappiamo bene come la battaglia si combatta anche sul fronte ideologico e delle informazioni. Una notizia piuttosto che un’altra è in grado di risollevare l’animo in battaglia, così come sotterrarlo tra le maceria prima ancora che arrivino i proiettili dal cielo. Ad oggi, si combatte il 57° giorno di guerra sul fronte ucraino.
Leggi anche: Ucraina: da Ostia a Perugia in fuga dalla guerra. Una storia di accoglienza e redenzione
Le dichiarazioni dal Cremlino e la risposta di Kiev
Eppure le parole che vengono da Mosca sono ferme e i toni non lasciano spazio ai dubbi, dal momento che Vladimir Putin ha anche annullato l’operazione per prendere d’assalto l’acciaieria di Azovstal a Mariupol, indicando la necessita’ di salvare le vite delle truppe.
Le sue parole, sono riportate direttamente dall’agenzia russa Tass: ”Dobbiamo pensare a preservare la vita e salute dei nostri soldati e ufficiali. Non c’e’ bisogno di addentrarci in quelle catacombe e strisciare sottoterra, sotto quelle strutture industriali”. Ovviamente, la controffensiva della stampa ucraina preme sulla smentita: “Ancora 2mila soldati combattono nell’acciaieria”, tuonano da Kiev.