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Morto in Ungheria di meningite, ma i familiari non avevano notizie da 11 giorni

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Morto in circostanze sospette. Di Stefano Puddu, l’italiano che viveva a Budapest fin dal 2020 si sono perse le tracce dall’aeroporto di Cagliari, fino al giorno della sua morte. Anche la data però è incerta e le dinamiche del decesso non sono chiare.

Ci sono troppe zone d’ombra nella storia del 37enne che, tanto caro alla sua terra, aveva lasciato la Sardegna nell’estate del 2022 per tornare in Ungheria. Lì qualcosa dev’essere successo, ma ai familiari la morte è stata comunicata con un netto ritardo: ben 11 giorni dopo il decesso di Puddu. Le motivazioni non sono chiare e la famiglia ha presentato formalmente denuncia contro l’ambasciata italiana di Budapest per non aver informato tempestivamente la scomparsa di un connazionale.

Undici giorni di attesa per comunicare la morte di un connazionale: la famiglia di Stefano Puddu denuncia l’ambasciata di Ungheria

Undici giorni di silenzi, rimpalli, lacune e dubbi sulle condizioni di salute di Stefano. È stato un calvario inimmaginabile quello che i familiari del 37enne sardo hanno vissuto nel 2022. Puddu viveva sin dal 2020 a Budapest, dove avevano fondato una società di informatica, i suoi contatti con la famiglia erano frequenti, ogni domenica la cornetta squillava e sapevano che Stefano stava bene. Ecco perché dopo agosto 2022, quando Puddu si imbarcò per Budapest, qualcosa di certo non tornava. A partire dall’apprensione per quel malore all’orecchio lamentato dal 37enne prima di partire. Nonostante si fosse anche premunito di farsi visitare in Ungheria, tutto sembrava nella norma. Invece dal 9 ottobre Stefano Puddu ha fatto perdere le sue tracce ed è da lì che i sospetti della famiglia hanno cominciato a farsi strada.

I parenti hanno così cercato di contattare l’ambasciata italiana e la Farnesina a Roma e capire cosa stesse succedendo, senza avere mai riscontro certo. Stefano Puddu era scomparso nel nulla. Saranno i carabinieri di Quartu Sant’Elena a svelare il mistero.

Un amico e la vicina di casa sarebbero stati informati

Il 28 ottobre la notizia arriva dai carabinieri di Quartu Sant’Elena. Stefano Puddu è morto di meningite, non si sa in quali circostanze, e nemmeno la data certa: potrebbe essere deceduto il 17 ottobre del 2022, così come il 14 ottobre. Potrebbe essere rimasto vittima di un errore medico, o di altro. Fatto sta che l’approssimazione non permette ai familiari nemmeno di richiedere l’autopsia del corpo e capire all’effettivo cosa sia successo al 37enne. “E’ morto per un incidente”, avrebbe detto una funzionaria dell’ambasciata italiana di Ungheria ai familiari della vittima.

Eppure il margine per ridurre i tempi di attesa e presentare cordoglio alla famiglia ci sarebbero stati. Stando a quanto raccontato dalla famiglia di Puddu, sia un suo amico, sia la vicina di casa aveva chiesto all’ambasciata di informare il prima possibile i parenti. Secondo l’ambasciata, tutto è stato fatto nel modo più repentino possibile, informando dapprima Comune e carabinieri per le comunicazioni ufficiali. Stando a quanto dichiarato a Repubblica invece dal legale della famiglia Puddu, Rita Tenerelli, si tratterebbe di disorganizzazione in quanto la polizia ungherese, fin dal 17 ottobre, avrebbe avuto già in mano il documento italiano di Stefano con la residenza italiana. Ricostruzioni su cui ora bisognerà far luce, considerata la denuncia che la famiglia di Stefano Puddu ha esposto.

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