Ancora casi di malasanità nel Lazio, dove un anziano sarebbe morto in una RSA nella zona di Roma dopo uno stato di totale abbandono. I sanitari che lo avevano trovano nella struttura per la terza età, avevano trovato l’uomo completamente disidratato e che probabilmente non beveva da almeno 24 ore. A insospettire di più sulle sue condizioni di salute, anche le tracce di lividi sul corpo e in particolare sulle gambe, all’altezza delle caviglie. Che il paziente venisse legato per non scendere dal letto?
Un’altra morte sospetta in una RSA capitolina
L’uomo era stato messo in una struttura per l’assistenza degli anziani, considerato come da tempo soffriva di problemi legati al morbo di Alzheimer. Al momento del decesso, l’anziano signore aveva 65 anni. Una morte anomala e che lascia tanti interrogativi, tanto che la vedova ha prontamente fatto denuncia sulle condizioni del proprio marito negli ultimi giorni di vita.
Le ultime ore all’ospedale San Filippo Neri
Le condizioni dell’anziano signore sono state notificate presso l’ospedale San Filippo Neri di Roma, dove l’uomo è stato ricoverato per l’ultima volta prima di spirare. Il paziente arriva nella struttura ospedaliera il 24 luglio, giorno in cui peraltro spirerà per numerosi problemi fisici. Condizioni emerse a partire dal 15 luglio, giorno in cui viene portato in una RSA: infatti, alla persona di mezza età serve assistenza per la presenza dei disturbi legati all’Alzheimer.
Di lì in poi la parabola discendente che lo porterà alla morte, considerato come all’uomo verrà proibito di vedere i propri cari. Quando la moglie e il figlio riusciranno a incrociarlo, per l’ultima volta, ne trovano una persona stravolta e che lotta contro la morte. I cari hanno il ricordo di una persona gravemente disidratata, abbandonata in un letto e con lividi sul corpo e le gambe, quasi venisse torturato o quantomeno legato al letto per non permettergli di spostarsi.