Dopo aver chiuso il proprio canale social successivamente alla tragedia che ha ucciso il piccolo Manuel Proietti, i The Borderline si sciolgono ma soprattutto prendono le distanze dal loro ex membro M.D.P.. Il ragazzo, accusato dell’omicidio stradale, è stato palesemente scaricato dal resto del gruppo. Uno dei membri storici della stable di youtuber, Er Motosega, ha addirittura affermato pubblicamente come il suo ex leader “guidasse quel giorno il SUV della Lamborghini”.
Morte Manuel Proietti, leader scaricato dagli amici e arrestato
Dopo l’arresto preventivo, che gli costerà i domiciliari, lo youtuber ha perso anche gli amici con cui portava avanti il progetto dei The Borderline. Forse per motivi legati alla difesa legale, tutti i presenti nella Lamborghini puntano il dito contro il ragazzo e soprattutto la sua guida. In quella che sembra una precisa linea difensiva da tenere davanti alle autorità, tutti testimoniano di essere stati solo passeggeri a bordo della Lamborghini, con il volante utilizzato solamente dall’attuale indagato per omicidio stradale.
The Borderline si scioglie e tutti disconoscono il loro ‘capo’
In una storia che fa riflettere sui gesti estremi di certi youtuber e le conseguenze che potrebbero verificarsi nelle loro azioni sconsiderate per rimediare due click, lascia perplessi l’atteggiamento dei componenti del The Borderline. Vito Loiacono sarebbe stato tra i primi a tagliare i rapporti con il 20enne che si trovava alla guida del suv il 14 giugno scorso.
Il fondatore dei The Borderline abbandonato dal gruppo
Le indagini e la posizione del 20enne studente universitario, oggettivamente, si complica. Ma nessuno avrebbe mai creduto come di quel gruppo, di cui lui era anche leader e fondatore, tutti si sarebbero tirati indietro davanti all’azione della Magistratura e soprattutto le campane mediatiche. Difficile capire se sia un atteggiamento che ha dei risvolti solamente pubblici, ma è abbastanza chiaro come il leader del gruppo youtube oggi veda un totale isolamento da parte di quelli che erano i suoi più stretti collaboratori per la vita del The Borderline.
Un’amicizia fondata sulle visualizzazioni su YouTube?
L’amicizia dovrebbe perdurare anche nei momenti più duri, magari anche in dimensioni drammatiche come quelle di Casal Palocco. Invece qui, a danni compiuti, l’intera scialuppa del The Borderline ha abbandonato il proprio capitano sulla propria nave. C’è la morte di un bambino di 5 anni, verissimo, ma su quella barca tutti sono rimasti allegramente fino a quando il prodotto funzionava mediaticamente. Nessuno ha mai pensato, infatti, di abbandonare il progetto quando il gruppo, coi propri video, macinava milioni di visualizzazione e portava valanghe di denaro ai componenti.
Il ragazzo sempre più isolato
Nell’immaginario collettivo, il 20enne oggi appare come l’unico potenziale responsabile di questa morte, in una scelta di comunicazione che sembra, almeno apparentemente, far dimenticare come altri ragazzi – come riportano le testimonianze – facevano video prima e dopo l’incidente automobilistico di Casal Palocco.