Nuove verità dietro la morte di Giada Zanola, la ragazza lanciata giù da un cavalcavia: la 34enne vittima di ricatti sessuali.
S’infittisce il caso dietro la morte di Giada Zanola, la mamma 34enne uccisa dopo essere stata lanciata giù da un cavalcavia sull’A4 di Padova. Il compagno AF nelle scorse ore è stato interrogato dal gip, non rispondendo a nessuna domanda del magistrato sui motivi dell’omicidio. Secondo le prime ricostruzioni degli investigatori, la coppia viveva una crisi che andava avanti da mesi nonostante avessero un bambino di 3 anni: separati in casa, con la donna vittima di presunti ricatti del compagno.
Le minacce del compagno a Giada Zanola
Prima di morire, Giada potrebbe essere stata vittima di pesanti minacce del compagno. Secondo la testimonianza di un’amica della 34enne, la donna era stata ricattata sessualmente da AF. L’uomo in più occasioni avrebbe minacciato la compagna di pubblicare online dei video intimi, dove i due sarebbero immortalati durante dei rapporti sessuali espliciti. Video che, se arrivati online, avrebbero rovinato la reputazione della donna e soprattutto la sua posizione professionale.
Dove sono i video intimi?
Secondo gli investigatori, la pista dei video intimi sarebbe centrale all’interno della vicenda. La Polizia Postale avrebbe cominciato la ricerca di tali materiali, che al momento non avrebbe ancora portato dei risultati. Resta un mistero attorno all’omicidio, con chiaro riferimento a questa sfera: al momento della morte, Giada Zanola non aveva nelle tasche o addosso il proprio cellulare. Tutto lascia supporre come tali materiali multimediali possano trovarsi lì.
Com’è morta la ragazza
Alla ricerca dei video intimi, c’è anche da capire come la ragazza sia stata portata sopra il cavalcavia dell’A4 e dopo buttata giù. L’autopsia sui resti della donna arriverà nei prossimi giorni, ma tutto fa pensare come negli ultimi istanti della sua vita la 34enne fosse narcotizzata. Tutto farebbe supporre come AF, prima di ucciderla, abbia narcotizzato la donna con delle possibili sostanze stupefacenti: presenza di droghe che, con gli esami tossicologici, arriveranno solamente tra un mese.