Nuove verità sul decesso di Camilla Canepa, morta dopo il vaccino anti Covid-19. Il medico: “Non conoscevo i protocolli AstraZeneca”.
S’infittisce il caso legato alla morte della giovane Camilla Canepa, la ragazza deceduta dopo presunti effetti collaterali dal vaccino Covid-19. Per la magistratura, almeno cinque sono i medici indagati all’interno di questo decesso. L’attenzione dei magistrati si è però concentrata sulla testimonianza di uno dei camici bianchi, che avrebbe palesato in Procura come non sia mai stato avvisato o formato riguardo ai protocolli nei casi avversi dopo l’iniezione del fluido di AstraZeneca.
Muore dopo il vaccino Covid-19: nuovi dettagli sul caso Camilla Canepa
Come spiega La Repubblica, la pista battuta dalla Procura è di una reazione avversa al vaccino AstraZeneca dietro la morte di Camilla. Il fatto potrebbe aver aperto un “vaso di Pandora” sulla gestione degli effetti collaterali del prodotto vaccinale, con il personale sanitario che non sarebbe mai stato preparato sui protocolli legati al medicinale della multinazionale farmaceutica e nemmeno sulle conseguenze che tali eventi potevano avere sulla salute umana: in primis i casi di trombosi con piastrine basse, meglio conosciuti come VITT.
L’inchiesta sulla morte di Camilla Canepa
L’inchiesta starebbe portando a nuovi dettagli che fanno riflettere, soprattutto sulla conoscenza dei sanitari nei pronto soccorso italiani riguardo alle avvertenze di AstraZeneca. A palesare questo probabile scenario la testimonianza di un medico a gettone nel caso della Canepa, cui non erano mai state fatte vedere le linee guida sui vaccini scritte dall’AIFA e l’ALISA, riguardanti proprio i casi avversi emersi con l’utilizzo del prodotto farmaceutico di AstraZeneca.
Le dichiarazioni shock del medico
Durante l’interrogatorio, dopo sette mesi dalla morte di Camilla Canepa, il medico non ha saputo riconoscere i protocolli sull’utilizzo dei vaccini. Questo evincerebbe un possibile scenario, ovvero come soprattutto i medici a gettone non sarebbero entrati in contatto con le dovute informazioni legate all’utilizzo dei vaccini – in questo caso AstraZeneca – e la preparazione per affrontare al meglio i casi legati alle controindicazioni.
L’accusa contro il medico a gettone
Che il medico sapesse di una questione spinosa dietro la morte di Camilla Canepa, potrebbe essere molto probabile. Oggi è accusato di falso ideologico, considerato come tentò di occultare alcune informazioni cruciali sulla cartella clinica della giovane: tra le informazioni che voleva nascondere, il vaccino anti Covid-19 effettuato dalla ragazza pochi giorni prima del decesso. Restano però altri dubbi sulla versione del dottore, che secondo gli investigatori nasconderebbe altre verità attorno a questo decesso.
Le intercettazioni effettuate dagli investigatori sul telefono del medico, avrebbe palesato una difformità di versioni tra l’interrogatorio e le parole utilizzate poi fuori dalle stanze di Giustizia. Infatti, trapelerebbe come alcune lacune il medico non le voglia ricordare davanti ai magistrati. A confermare questa possibilità, probabilmente, anche la testimonianza di un’infermiera: oltre a smentire le parole del medico, fu lei stessa a spingere per far effettuare approfonditi controlli verso una morente Camilla Canepa e insistere per effettuare la TAC.