Il caso Andrea Dini, il noto avvocato di Frosinone precipitato misteriosamente il 18 luglio dal balcone del suo ufficio, s’infittisce. Dopo la pista sull’istigazione al suicidio, la Procura apre ora un fascicolo per capire cosa possa esserci dietro alla morte del noto avvocato. Gli investigatori, infatti, stanno vagliando una nuova pista, quella delle certificazioni false e delle truffe alle assicurazioni. Chi conosceva il l’avvocato assicura che Dini non avrebbe mai assecondato una truffa o qualcosa di illegale. Ma adesso si dovrà scoprire cosa ha portato alla prematura scomparsa del legale. In primis: cosa cercavano i ladri nella sua abitazione sabato pomeriggio, mentre si tenevano i funerali?
La morte sospetta dell’Avvocato a Frosinone
Andrea Dini è stato trovato morto a Frosinone per una caduta dal sesto piano del palazzo in cui si trova il suo studio, a pochi passi dal parco Matusa. Quella della caduta accidentale resta la pista più accredita ma ci sono anche altre ipotesi che gli inquirenti non vogliono escludere a priori. La vittima è stata trovata dalla Squadra mobile di Frosinone in canottiera, mutande e con una mascherina sugli occhi. C’è poi la pista sullo stato di salute. Dini infatti soffriva di una malattia, un tumore al ginocchio, che negli ultimi tempi aveva inciso profondamente sul suo umore: da qui l’ipotesi, per l’appunto, di suicidio. Ma potrebbe esserci dell’altro?
Cosa cercavano i ladri nella casa di Andrea Dini?
La Procura, intanto, non a caso, ha aperto un’indagine per istigazione al suicidio. Un altro dettaglio riguarda infatti l’intrusione di alcuni malviventi nella casa del 50enne, mentre i familiari della vittima si trovavano presso la chiesa di Madonna della Neve per le esequie.
Verso le 16.30 di sabato pomeriggio, i ladri avrebbero forato il muro dell’abitazione senza prelevare nulla di valore, creando solo panico e mettendo tutto a soqquadro. Gli sviluppi delle indagini sembrerebbero dimostrare però che fossero in cerca di “qualcosa” in particolare, forse documenti o carte sensibili. Si parla di un fascicolo per il raggiro molto cospicuo, su cui la Procura sta cercando di vederci chiaro.
Al momento si attendono sviluppi nelle indagini che sono in mano al pubblico ministero Samuel Amari. Sequestrati, nel frattempo, i telefoni e computer del noto e stimato Avvocato di Frosinone, così come lo studio dove esercitava la professione l’uomo, per cui si attende ora l’esito della perizia affidata al consulente incaricato. Andrea Dini, lo ricordiamo, è scomparso lasciando moglie e figlia adolescente.
Dubbi sulle certificazioni mediche false
Un elemento che sta insospettendo gli investigatori nelle ultime ore sembra essere il giro di voci che circola a Frosinone. Sembrerebbe infatti che un ispettore nel campo assicurativo di recente si sia recato da un medico del capoluogo locale per informarsi sulla veridicità di alcuni certificati medici rilasciati dal dottore. Stando agli investigatori, quel medico non avrebbe perso tempo a segnalare la cosa alle Forze dell’Ordine. Che la morte di Andrea Dini possa essere collegata a un giro di truffe di questo tipo?