Claudio Maria Mastroianni, il presidente della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali, e tra le altre cose anche professore ordinario di Malattie Infettive della Sapienza, di recente, parlando di morbillo, ha dichiarato: ” Mi preoccuperei se si dovesse abbassare la soglia dei vaccinati. Certo è che il lockdown può aver influito al rallentamento delle vaccinazioni, che non bisogna mai dimenticare la loro importanza”.
Il morbillo e l’allarme tra i medici: c’è poca copertura vaccinale
Di fatto, stando ai risultati di ricerca, il virus del morbillo è contagiosissimo, più di Sars-Cov-2, quello ormai divenuto più che noto in quanto responsabile del Covid-19. L’unica variante in grado di competere con il morbillo per grado di contagiosità è solamente la variante Omicron 5, per il resto il morbillo è in grado di diffondersi come pochi patogeni. Anche in questo caso, allora, la parola chiave è ”prevenzione” per cercare di contrastare il dilagare del virus e, di tutta risposta, contenerne il numero dei casi. La conseguenza è che il freno tirato durante i periodi di reclusione ora ha bisogno di uno slancio maggiore: il vaccino è ancora l’arma più forte a disposizione della medicina moderna, soprattutto per coloro che sono continuamente esposti al patogeno per lavoro ed ambienti frequentati; parliamo ovviamente degli operatori sanitari.
Il decorso della malattia può essere grave senza vaccino
Alle domande de il Messaggero, sul rischio che corrono gli operatori sanitari sul contagio da morbillo, il professore risponde: ”È chiaro che gli operatori sanitari sono i primi soggetti esposti a una qualsiasi malattia infettiva. Importante è usare le giuste precauzioni, come le mascherine. Così il rischio di contagio si abbassa, come per qualunque altra patologia infettiva”. E sulla scontata domanda circa l’importante dei vaccini, dichiara: ”È importante procedere con le vaccinazioni. Io mi preoccuperei, invece, se si dovesse abbassare la soglia di copertura vaccinale, cioè se sempre meno persone arrivino ad immunizzarsi contro la malattia”. Poi, sempre sul tema, aggiunge: ”Come tutte le vaccinazioni non c’è una copertura al 100%. Quindi, non dà una protezione assoluta. Ma permette, in caso di contagio, di avere un decorso leggero o asintomatico. Per ora l’unica terapia contro il morbillo è proprio la prevenzione.” Anche perché il rischio, in caso di esposizione totale, senza copertura è alto, e il decorso della malattia imprevedibile; si possono raggiungere condizioni critiche: ”Possono capitare polmoniti gravi, encefaliti, problemi neurologici e malattie cardiache. Si può indebolire il sistema immunitario ed è molto importante vaccinarsi e proteggersi contro questa infezione”.