Vittima di un omicidio e, anche, di abusi sessuali. Torna a far parlare di sè Michelle Causo, la 17enne di Primavalle uccisa il 28 giugno a Roma. Il presunto assassino si trova ancora in carcere, sottoposto agli interrogatori, nel frattempo dal passato di “Misci”, così la chiamavano gli amici, arrivano dettagli di un’adolescenza più tormentata del previsto. La giovane sembra sia stata costretta dal padre di una sua amica a subire violenza sessuale.
Nessuna denuncia da parte dei genitori di Michelle di fatto ma ieri, 21 settembre, durante un interrogatorio in aula, il padre di una sua coetanea avrebbe menzionato anche lei mentre raccontava degli abusi ai danni della figlia. Le due avrebbero subito, entrambe, lo stesso trattamento dal padre di una loro amica.
Violenza sessuale a Michelle Causo: cos’è successo
I fatti risalgono a dicembre 2020, in piena pandemia. Sotto Natale Michelle sarebbe riuscita a incontrarsi, tra un lockdown e l’altro, a casa di alcune sue amiche per studiare e trascorrere un po’ di tempo insieme. Mentre si trovava a casa di una di loro insieme a una sua coetanea, il padre dell’amica che le ospitava avrebbe tentato in due episodi distinti di bloccarle fisicamente, costringendole ad avere rapporti sessuali.
La violenza, raccontata da una delle tre ragazze ai genitori, è diventata presto denuncia, trovando poi conferma anche nella famiglia dell’imputato: l’uomo avrebbe infatti abusato anche della figlia da quando aveva 10 anni, chiedendole prestazioni sessuali in cambio di regali. Un fatto conclamato anche grazie alla madre della ragazza, quella avrebbe ospitato in quel dicembre 2020 Michelle e l’amica a casa sua. La donna ha deciso infatti di sporgere querela verso l’uomo, decidendo di costituirsi parte civile, così come i genitori della ragazzina amica di Michelle. Gli unici che, invece, non si sono pronunciati, sono i familiari di Michelle Causo, che sull’accaduto non hanno ancora espresso un parere.
Michelle Causo, il killer senza mezzi termini: la rivelazione spiazza
Il presunto assassino di Michelle, di origini cingalesi, avrebbe inferto 20 coltellate alla ragazza. Le ferite avrebbero compromesso inevitabilmente polmone e ventricolo sinistro prima di arrivare a toglierle la vita. Attimi fatali che sono la controprova di un delitto premeditato su cui si sta ancora cercando di fare chiarezza, intanto il 17enne è stato trasferito dal carcere minorile di Casal del Marmo a Roma a uno del nord Italia.
Il timore è che il ragazzo, rimanendo nella Capitale, sarebbe potuto essere vittima di violenze. La situazione negli istituti di pena, a fronte di certi delitti, può diventare delicata anche per i carnefici. In special modo dopo l’interrogatorio senza remore che vede la tremenda ammissione del 17enne: “L’ho accoltellata diverse volte, poi è caduta a terra”.