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Metro C Roma al collasso: pochi treni, ritardi, guasti, disservizi e utenti furiosi (FOTO)

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Roma, collasso me
Un treno ogni 18 minuti, servizio accessibile solo a chi ha la fortuna di poter camminare sulle proprie gambe. E ancora decoro e pulizia assente in alcune stazioni soprattutto negli spazi esterni. Per non parlare della sicurezza, completamente sconosciuta. Tanto che fare il biglietto è un optional. Parliamo della Metro C di Roma. La linea più nuova, quella che avrebbe dovuto risolvere molti dei problemi del traffico della Capitale. E che invece al momento crea solo disagi e problemi a chi la utilizza.
E in questi giorni i problemi sono ancora maggiori. A esporli L. B., pendolare che ogni giorno si serve della metro. Soffrendo. A segnalare la lettera la pagina social “Salviamo la Metro C”, che da tempo si batte per il funzionamento del servizio.
“Sono a segnalare il completo stato di abbandono della ‘nuova’ Metro C di Roma”. L’utente è chiarissimo nella sua esposizione. E descrive i “punti deboli”.

25 minuti di attesa per un treno

“Parco circolante: insufficiente, con l’aggravio che da circa un mese la frequenza è superiore ai 12 minuti. L’altro ieri, 3 maggio, causa guasto di un altro treno, la frequenza si è attestata sui 25 minuti! Ben inferiore alla frequenza di un FrecciaRossa sulla linea Roma Milano. Ieri, 4 maggio la frequenza si è attestata sui 15 minuti con condizioni di viaggio disumane e inaccettabili.
Si legge di fondi già disponibili dal 2018 e mai utilizzati. La tematica è urgente. E lo diventa ancora di più per il 2024 (data presunta apertura stazione Colosseo). Ad oggi i treni sono stracolmi soprattutto la mattina. Una semplice domanda va posta alla Giunta: cosa si aspetta ad attivare la procedura per finalizzare l’acquisto dei nuovi treni?”.
Quando accade un guasto sulla linea i pendolari non vengono informati nel dettaglio. Ritardi e problemi diventato un vero e proprio rebus che genera conseguenze disastrose nella vita degli utenti, che non sanno se dovranno aspettare pochi minuti o mezza giornata. Il secondo punto analizzato dal cittadino è infatti quello della comunicazione istituzionale.
“Assente in modo offensivo. Chi gestisce un simile servizio ha l’obbligo di comunicare cosa accade sul TPL. Un esempio: sul Sito Web dell’ATAC – sezione metro – è indicata (peraltro non sempre) la presenza generica di un “ritardo” senza nemmeno qualificarne i motivi e, soprattutto, senza quantificarlo, rendendo impossibile – di fatto – al CLIENTE di valutare altre opportunità di viaggio. E’ il caso di dirlo, manca…l’ABC”.

Nessuna sicurezza

“Sorveglianza e sicurezza di stazione completamente assente”. Così prosegue L.B. nella sua lunga esposizione dei “mali” della linea C della metro di Roma. “Mai un controllo e – soprattutto – gabbiotti quasi mai presidiati, nemmeno nelle stazioni più centrali. Parliamo quindi anche di evasione tariffaria, che è infinita. L’assenza di personale di controllo favorisce ingresso di migliaia di persone prive di biglietto”.

Ascensori e scale mobili guasti: disabili impossibilitati a prendere la metro

“Da quasi un anno sono completamente bloccati gli ascensori soprattutto nelle stazioni più periferiche. Un’offesa per i disabili e per chi ne ha necessità. Da più di un mese è bloccato l’ascensore di San Giovanni e una delle scale mobili. Situazione indegna per un paese civile che, nei fatti, impedisce l’accesso a persone con handicap o a chi ne ha necessità anche temporanea (mamme con bimbi piccoli, donne in dolce attesa, etc).

Valanghe di rifiuti

“Per quanto riguarda la pulizia e decoro, spesso è assente soprattutto negli spazi esterni. In alcune stazioni ci sono valanghe di rifiuti (Vedi  per esempio a Torre Spaccata)”. Ma i problemi sono anche altri. Non vi è linea telefonica, né per voce né per internet. 
“Se il problema fosse di mancanza del personale si può pensare di utilizzare percettori di reddito di cittadinanza che, adeguatamente formati, potrebbero rendersi utili sia nel breve ma sopratutto nel lungo periodo”, sostiene il cittadino. “C’è il concreto rischio che quella che dovrebbe essere la gestione ordinaria di disservizi e guasti diventi, se non effettuata, straordinaria con danni gravi. Bene ricordare, al proposito, la famosa teoria delle finestre rotte (il degrado genera degrado), che ormai più di 25 anni fa fu applicata dall’allora Sindaco Giuliani per iniziare a risanare New York. Da dove iniziare tale risanamento? Dalla metropolitana e dai piccoli passi: far pagare a tutti il biglietto!
Vogliate dare spazio e visibilità e approfondire tali tematiche. Si tratta di tematiche che, oltre a meritare un approfondimento giornalistico meriterebbero l’intervento dell’autorità giudiziaria”.

 (Foto di Salviamo la Metro C)

 
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